Innanzi la
Prima Sezione del Tribunale
Riprende lunedi il processo contro Nicola
Cosentino accusato
di
concorso esterno per l’Eco 4
E’ la 47° udienza e dura da due
anni e 5 mesi – Incertezza per lo sciopero degli avvocati – Previsto
l’accompagnamento coatto del pentito
Piero Amodio – Un “excursus” sulle ultime decisioni -
Cosentino in udienza al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere |
Santa Maria Capua Vetere - ( di Ferdinando Terlizzi ) - Quella di lunedì sarà la 47esima udienza del processo – che dura da oltre 2
anni e 5 mesi – che vede quale imputato unico l’on. Nicola Cosentino ( difeso dagli avvocati Stefano Montone, Agostino
De Caro e Nando Letizia ) che è
tra l’altro coinvolto in tre processi.
Questo, conosciuto come quello dell’ECO4, l’altro, presso la sezione del Presidente Orazio Rossi,
denominato dai media “Il Principe e la
scheda ballerina”, ed un terzo, in
istruttoria a Roma, che vede l’ex
sottosegretario PDL accusato di dossieraggio
neri confronti del Presidente
della Regione On. Stefano Caldoro.
Come si
ricorderà fu proprio il collegio della Prima sezione (Presidente Giampaolo Guglielmo, a latere Luigi
D’Angiolella e Rosaria Dello Stritto
) a mettere in libertà completa l’on.
Nicola Cosentino,( dopo 131 giorni di
detenzione nel carcere di Secondigliano )b dopo la concessione degli arresti domiciliati
concessi dal Presidente Rossi per il processo “Il Principe” sia pure
relegandolo in Provincia di Isernia. Dodici cartelle fitte scritte del
Presidente Guglielmo hanno motivato la decisione della concessione della
libertà totale: ”Non sussistono più le esigenze cautelari, poiché,
essendosi dimesso da deputato
abbandonando la politica, si sono resi quasi impossibili i suoi rapporti con i
clan. E’ una carta straccia che non vale piu’ niente?
Il P.M. della DdA Dr. Antonello Ardituro |
Di parere diametralmente opposto il piemme
Antonello Ardituro, che non solo ha fatto appello contro le
scarcerazioni di Nicola Cosentino ( aveva già espresso parere negativo per la
escarcerazione ) ma ha sostenuto
addirittura in sede di riesame innanzi
la 1°° sezione ( Presidente Maria
Rosaria Orditura, a latere, Gennaro Sasso e Valeria Bove ) che Cosentino è ancora pericoloso, potente e che da
libero potrebbe ancora favorire3 i clan e potrebbe commettere altri reati –
anche non camorristici – perché lui – ha detto il pubblico ministero della DdA
Ardituro – “ha una spiccata inclinazione a delinquere e dovrebbe restare in
carcere sec fosse una persona “normale” la sua libertà è un pregiudizio
borghese perché è trattato diversamente dagli altri”.
Nicola On. Cosentino |
Nell’ultima udienza – quella del 16 luglio
– furono di scena sia il collaboratore Gaetano
Vassallo ( che però dovrà essere risentito il 23 settembre ) che i periti
di ufficio. Si procedette prima al contro- esame del pentito Carmine
Vassallo, assistito dall’avv. Antonella Cassandra del Foro di Roma.
Le solite domande infarcite di non ricordo… Per la difesa prese la parola l’Avv. Stefano Montone il quale chiese delucidazioni per i problemi avuti per il rilascio della certificazione antimafia; quali erano
stati i contatti con il comune di Orta di Atella; chi erano i partners della Flora Ambiente; i rapporto con i
fratelli Sergio e Michele Orsi, i
rapporti con il clan di Cicciotto
Bidognetti; i rapporti con i fratelli Nicola
e Gaetano Ferraro, con Giuseppe
Valente, con il direttore Claudio De
Biasio e via discorrendo. Poi è scoppiò
il “bubbone” sulla specifica domanda
proposta a Vassallo sull’uso della cocaina e sui falsi ricoveri presso le
cliniche per crearsi un alibi da alienato mentale.
Cosentino prima dei processi |
In aula con l'avv. Montone |
Carmine Vassallo dal sito
remoto in video collegamento rispose con
calma ma con moltissimi… “non ricordo”. In particolare precisò che in diverse occasione sia Angelo Brancaccio ( pare
quest’ultimo lo abbia poi querelato per
calunnia) che il sen. Lorenzo Diana gli avevano chiesto di assumere personale nelle aziende
che lui gestiva. Parlò poi di un certo Salvatore Andreozzi al quale aveva dato
del denaro perché sollecitasse i funzionari della Prefettura a rilasciare un
certificato antimafia per la sua azienda. Disse di aver prestato un
compattatore e 8 automezzi ed alcune navette a Sergio e Michele Orsi per gli
appalti del Comune di Castelvolturno. Infine dichiarò di aver fatto uso di
cocaina e di essersi procurato attraverso un infermiere compiacente di una clinica di Napoli certificazioni per lo
smaltimento del percolato attraverso la ditta “La Castellana”, di Ludovico Ucciero
e figli.
Ancora con Avv. Stefano Montone |
In chiusura di udienza il presidente diede incarico ad altri 3 periti per sbobinare oltre
40 ore di intercettazioni ambientali e
telefoniche. Poi fu predisposta –
con accompagnamento coatto - l’escussione
per l’udienza di lunedi del collaboratore di giustizia Pietro Amodio che si era
in precedenza rifiutato di deporre.
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