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domenica 15 settembre 2013

COSENTINO FINALMENTE LIBERO?

Innanzi la Prima  Sezione del Tribunale

Riprende lunedi il processo contro Nicola Cosentino accusato

 di concorso esterno per l’Eco 4

E’ la 47° udienza  e dura da due anni e 5 mesi – Incertezza per lo sciopero degli avvocati – Previsto l’accompagnamento coatto del  pentito Piero Amodio – Un “excursus” sulle ultime decisioni -


Cosentino in udienza al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere 


     Santa Maria Capua Vetere -  ( di Ferdinando Terlizzi )  - Quella di  lunedì sarà la 47esima  udienza del processo – che dura da oltre 2 anni e 5 mesi – che vede quale imputato unico l’on. Nicola Cosentino  ( difeso dagli avvocati Stefano Montone,   Agostino De Caro  e Nando Letizia ) che è tra l’altro  coinvolto in tre processi. Questo, conosciuto come quello dell’ECO4, l’altro,  presso la sezione del Presidente Orazio Rossi,  denominato dai media “Il Principe e la scheda ballerina”, ed un terzo,  in istruttoria a Roma,  che vede l’ex sottosegretario PDL accusato di dossieraggio   neri confronti del Presidente della Regione On. Stefano Caldoro.   

     Come si  ricorderà fu proprio il collegio della Prima sezione  (Presidente Giampaolo Guglielmo, a latere Luigi D’Angiolella e Rosaria Dello Stritto )  a mettere in libertà completa l’on. Nicola  Cosentino,( dopo 131 giorni di detenzione nel carcere di Secondigliano )b  dopo la concessione degli arresti domiciliati concessi dal Presidente Rossi per il processo “Il Principe” sia pure relegandolo in Provincia di Isernia. Dodici cartelle fitte scritte del Presidente Guglielmo hanno motivato la decisione della concessione della libertà totale: ”Non sussistono più le esigenze cautelari,  poiché,  essendosi dimesso  da deputato abbandonando la politica, si sono resi quasi impossibili i suoi rapporti con i clan. E’ una carta straccia che non vale piu’ niente? 
   
Il P.M. della DdA Dr. Antonello Ardituro 


     Di parere diametralmente opposto il piemme Antonello Ardituro,  che non solo ha fatto appello contro le scarcerazioni di Nicola Cosentino ( aveva già espresso parere negativo per la escarcerazione )  ma ha sostenuto addirittura in sede di riesame  innanzi la 1°° sezione ( Presidente Maria Rosaria Orditura,  a latere,  Gennaro Sasso e Valeria Bove ) che Cosentino è ancora pericoloso, potente e che da libero potrebbe ancora favorire3 i clan e potrebbe commettere altri reati – anche non camorristici – perché lui – ha detto il pubblico ministero della DdA Ardituro – “ha una spiccata inclinazione a delinquere e dovrebbe restare in carcere sec fosse una persona “normale” la sua libertà è un pregiudizio borghese perché è trattato diversamente dagli altri”.

Nicola On. Cosentino 



    Nell’ultima udienza – quella del 16 luglio – furono di scena sia il collaboratore Gaetano Vassallo ( che però dovrà essere risentito il 23 settembre ) che i periti di ufficio. Si procedette prima al  contro- esame del pentito Carmine Vassallo,  assistito dall’avv. Antonella Cassandra del Foro di Roma. Le solite domande infarcite di non ricordo… Per la difesa prese  la parola l’Avv. Stefano Montone  il quale chiese delucidazioni  per i problemi  avuti per il rilascio  della certificazione antimafia; quali erano stati i contatti con il comune di Orta di Atella; chi erano i partners della Flora Ambiente; i rapporto con i fratelli Sergio e Michele Orsi, i rapporti con il clan di Cicciotto Bidognetti; i rapporti con i fratelli Nicola e Gaetano Ferraro, con Giuseppe Valente, con il direttore Claudio De Biasio  e via discorrendo. Poi è scoppiò il  “bubbone” sulla specifica domanda proposta a Vassallo sull’uso della cocaina e sui falsi ricoveri presso le cliniche per crearsi un alibi da alienato mentale.
Cosentino prima dei processi 
In aula con l'avv. Montone 



Carmine Vassallo dal sito remoto in video collegamento rispose  con calma ma con moltissimi… “non ricordo”. In particolare precisò  che in diverse occasione sia Angelo Brancaccio ( pare quest’ultimo  lo abbia poi querelato per calunnia)  che il sen. Lorenzo Diana gli avevano  chiesto di assumere personale nelle aziende che lui gestiva. Parlò poi  di un certo Salvatore Andreozzi al quale aveva dato del denaro perché sollecitasse i funzionari della Prefettura a rilasciare un certificato antimafia per la sua azienda. Disse di aver prestato un compattatore e 8 automezzi ed alcune navette a Sergio e Michele Orsi per gli appalti del Comune di Castelvolturno. Infine dichiarò di aver fatto uso di cocaina e di essersi procurato attraverso un infermiere compiacente  di una clinica di Napoli certificazioni per lo smaltimento del percolato attraverso la ditta “La Castellana”,  di Ludovico Ucciero e figli.

Ancora con Avv. Stefano Montone 


In chiusura di udienza  il presidente diede  incarico ad altri 3 periti per sbobinare oltre 40 ore di intercettazioni ambientali e  telefoniche.  Poi fu predisposta – con accompagnamento coatto -  l’escussione per l’udienza di lunedi del collaboratore di giustizia Pietro Amodio che si era in precedenza rifiutato di deporre.
  



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