L'UDIENZA DEL 18 NOVEMBRE DEL PROCESSO A NICOLA COSENTINO
di Ferdinando Terlizzi
Si
è svolta ieri, (Presidente Gianpaolo Guglielmo ) una ulteriore udienza del processo a carico
di Nicola Cosentino che puntualmente –
così come aveva promesso appena liberato – è venuto per difendersi. L’ex
coordinatore del PdL è apparso sereno e sorridente e si è intrattenuto con il
Presidente dell’Ordine degli Avvocati Avv. Sandro Diana. ( vedi foto)
Cosentino, che era difeso dagli avvocati Stefano
Montone, Ferdinando Letizia e Agostino
De Caro, indossava un completo
diplomatico blu. Non ha voluto rilasciare dichiarazioni. E’ accusato – come è noto – in questo processo - più conosciuto come processo Eco4, di
concorso in associazione camorristica di stampo mafioso.
In
video conferenza, da un sito
remoto, è stata ascoltata la testa della
lista della DdA ( rappresentata dal P.M. Alessandro Milita ) Anna Carrino,
collaboratore di giustizia, accusata di reato connesso e concorso in omicidio,
ed ex moglie di Francesco Bisognetti alias cicciotto e mezzanotte.
In apertura di udienza su precise domande
della pubblica accusa la Carerino ha tracciato un exursus della potenza
criminale del marito con il convolgimento del “ghota” della camorra locale: Luigi Guida, Alessandro Cirillo,
Giuseppe Setola, Domenico Bidognetti, Antonio Iovine, Michele Zagaria e
Francesco Schiavone. La Carrino ha spiegato che nell’organigramma del clan dei
Casalesi esiste già una predisposizione per chi deve subentrare nel
comando ogni volta che un elemento del
vertici viene arrestato o ucciso.
Anna
Carrino ( che è anche accusata di concorso in omicidio per il delitto del giovane
Antonio Petito ) ha spiegato che ogni volta che andava ai colloqui con suo
marito Francesco Bidognetti sottoposto a regime di 41 bis, parlavano con segni
convenzionali. Lei, in particolare, si occupava soltanto di pagare le famiglie
degli affiliati che erano carcerarti e i relativi avvocati ( tra questi ha più
volte indicato L’Avv. Michele Santonastaso ).
Ha
poi spiegato che un avvocato – addetto alla difesa degli affiliati – le aveva
spiegato che dovevano considerare il fatto che tutti i colloqui in carcere
erano intercettati e registrati sia audio che video.
Su
precisa richiesta del P.M. ha chiarito che per indicare Francesco Schiavone
detto Sandokan il marito si toccava il mento per indicare la barba. Per parlare
di Luigi Guida detto Ndring Cicciotto indicava il dito ove si mette la fede per
dire il “compare” ( pare che la Carrino avesse battezzato un figlio di Guida ).
Per indicare, invece, Alessandro Cirillo si toccava la spalla inmdicando i
gradi da “sergente” ( lui infatti era
agnominato o’ sargente ).
Mentre
per indicare Bernardo Cirillo bastava dire il figlio di zia Lina. Insomma un
codice che nessuno poteva intercettare per portare all’esterno i “pizzini” di
morte e gli obiettivi per le estorsioni.
Si
è parlato poi di una preseunta visita di Nicola Cosentino a casa Bidognetti,
della raccomandazione del figlio di Raffaele Stolder che doveva parteire per
militare e del concorso nell’omicidio di Antonioi Petito.
Nel
2003, ha detto ancora la Carrino nel corso della sua lunghissima deposizione - attraverso un processo che mi fu consegnato
dall’Avv. Michele Santonastaso appresi che mio marito aveva un’amante che era
la signora Angela Barra. Da allora – nonostante la mia burrascosa esistenza con
la conduzione di 5 figli – di cui tre della precedente relazione –mi lasciai
con mio marito e maturai il pensiero della collaborazione.
Il
processo è stato poi aggiornato al 2 dicembre udienza nella quale dovrà deporre
il commissario di polizia dr: Mario Mauro che si occupò delle intercettazioni.
LA
QUESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE DI
COSENTINO PER IL FIGLIO DI STOLDER CHE DOVEVA PARTIRE MILITARFE
Anna Carrino si è molto soffermata sulla
circostanza della raccomandazione dell’on. Nicola Cosentino per Roberto, figlio di Patrizia Ferriero e Raffaele
Stolder, che doveva partire quale
militare. La Carrino ha detto che in occasione di un suo colloquio in carcere
con il marito Francesco Bidognatti,
questi gli raccomandò la signora Patrizia Stolder ( moglie di Raffaele
che era ristretto con lui in regime di 41 bis ) alla quale doveva consegnare
uno stipendio di euro mille al mese. Cose che lei ha detto di aver sempre fatto
nella circostanza che la incontrava nell’anticamera delle sale colloqui. Alcune volte incontrava la signora Stolder
vicino alla Chiesa di Capodimonte a Napoli. Poi un giorno, mentre era a
colloquio ed era presente anche il genero Giovanni Lubello ( che ha sposato
Katia Bidognetti ) sentì che il marito diceva al genero di rivolgersi all’on.
Nicola Contino per la raccomandazione del figlio di Stolder che doveva partire
militare, ma che non voleva raggiungere
una destinazione lontana da Napoli.
Nei
giorni seguenti lei seppe per bocca del Lubello, però, che la raccomandazione (
a suo tempo inoltrata a Cosentino tramite
Bernardo Cirillo ) era stata revocata perché in quel periodo vi era in
atto una guerra nei Paesi Arabi e il figlio di Stolder aveva paura di partire.
La
Carrino ha poi raccontato di un episodio che si sarebbe verificato tra il 1987
e il 1988 ( tutto da verificare e parzialmente smontato in sede di contro esame
dall’avv. Montone ) secondo il quale l’On. Nicola Cosentino si sarebbe recato
presso la sua abitazione per salutare Francesco Bidognetti che all’epoca era
agli arresti domiciliari.
Infine
la Carrino ha parlato dei rapporti che il marito aveva – per i ricavi dei
rifiuti ( due sacchi per la spazzatura pieni di soldi che Gaetano Cerci dopo averli esibiti a
Cicciotto li portò a casa sua in una cassaforte ) con l’avv. Cipriano Chianese
e con Gaetano Vassallo.
L’ACCUSA
DI OMICIDIO DI ANTONIO PETITO E LA MARCIA INDIETRO DEL CAMORRISTA GAETANO CERCI
CHE SI STAVA PER COLLABORARE
Nel
corso dell’udienza sono venuti alla ribalta molti fatti inediti e sconcertanti.
Tra questi l’omicidio del giovane Antonio Petito e la marcia indietro del
presunto pentimento di Gaetano Cerci. Su impulso della difesa di Nicola
Cosentino è venuta fuori la circostanza secondo la quale Anna Carrino sarebbe
accusata di concorso in omicidio aggravato ai danni del giovane Antonio Petito,
fatto uccidere dal figlio Gianluca, semplicemente perché aveva avuto una animata
discussione con lo stesso per fatti di viabilità. Il delitto avvenne nel 2002
ma soltanto nel 2012 la Carrino è stata iscritta nel registro degli indagati.
La difesa di Cosentino ipotizza un trattamento “premiale” e di favore, tanto è vero che la stessa Carrino ha detto
addirittura di non essere a conoscenza
della accuse. Esecutore materiali del delitto sarebbe stato in un commando
composto da Emilio Di Caterino, Luigi Grassia
Luigi Guida. Il giovane che aveva 20 anni fu ucciso all’interno della
sua auto.
Poi
Anna Carrino ha ricostruito le fasi del presunto pentimento di Getano Cerci. Ha
detto che mentre era ad un colloquio nel carcere aveva appreso che Gaetano Cerci stava per collaborare con
la giustizia. Subito – da parte di Francesco Bidognetti – fu informato l’avv.
Michele Santonastaso suo difensore che dopo un colloquio fece marcia indietro.
Su
specifica domanda del pm Alessandro Milita la Carrino ha poi spiegato perché una figlia di Cerci si chiama Wanda (
in onore del nome della villa di Licio Gelli, appunnto Villa Wanda ). Ha anche
spiegato che Cerci si è incontrato con il maestro venenerabile Licio Gelli
insieme ad Alfonso Diana e Guido Mercurio da Villa Loiterno.
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