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giovedì 5 dicembre 2013

I temi delle vittime innocenti della criminalità e della libertà di stampa travalicano i confini nazionali per approdare al Parlamento Europeo. 



Ieri a Bruxelles, nella piazza Esplanade Solidarnosc 1980, dove è installata la Mehari del cronista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985, si è svolto un incontro con il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz, il segretario generale del Parlamento Europeo Francesca Ratti, l'ambasciatore italiano in Belgio Alfredo Sebastianelli e l'eurodeputato Andrea Cozzolino, promotore dell'iniziativa, per presentare il progetto di sensibilizzazione "In viaggio con la Mehari", promosso dalla Fondazione Polis per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati, dall'associazione Libera, dal Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e dall'osservatorio sui cronisti minacciati "Ossigeno per l'informazione", con il sostegno di Regione Campania Comune di Napoli.
Sono altresì intervenuti l'esperto trasversale in sicurezza e legalità della Regione Campania Maurizio Scoppa, il presidente della Fondazione Polis Paolo Siani, il referente di Libera in Campania Geppino Fiorenza, il presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalitàAlfredo AvellaMatteo Finco di "Ossigeno", Franco La Torre, presidente di Flare – Freedom Legality and Rights in Europe, la rete che raccoglie circa 40 organizzazioni impegnate nel contrasto al crimine organizzato, e Peppe Pagano del consorzio Nuovo Commercio Organizzato.
L'incontro, al quale era presente anche la presidente della Commissione parlamentare antimafia italiana Rosi Bindi, è stato allietato da una performance musicale di Antonio Onorato.
"La lotta alla criminalità organizzata è una lotta europea", ha affermato il presidente del Parlamento UE Martin Schulz. "Sono qui con voi per dire che non siete soli. La lotta alle mafie è sostenuta al cento per cento dall'istituzione che rappresento. Contate su di me come io su di voi", ha aggiunto Schulz, che ha sottolineato come il percorso dell'auto di Siani da Napoli a Bruxelles "abbia un grande valore simbolico".
Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario generale del Parlamento Europeo Francesca Ratti: "In passato il fenomeno della criminalità era relegato a una dimensione prettamente nazionale, oggi c'è molta più consapevolezza in Europa, come dimostrano gli ultimi atti della commissione CRIME".
L'ambasciatore Sebastianelli ha sottolineato che la Mehari è simbolo della voglia di riscossa dell'Italia, evidenziando che "eroe non è chi compie un'azione epica ma chi fa bene il proprio lavoro e per questo trova la morte", mentre l'eurodeputato Cozzolino ha ricordato i momenti immediatamente successivi all'uccisione di Siani: "Insieme ad un gruppo di studenti napoletani decidemmo di dare vita ad un movimento contro la camorra e di andare al quadrilatero delle carceri a Torre Annunziata. La manifestazione riuscì ma non fu facile. Da allora sono stati fatti numerosi passi avanti, anche a livello europeo, ma occorre creare un'unica attività di intelligence per fermare la criminalità".
Maurizio Scoppa ha sottolineato l'impegno della Regione Campania sui temi della sicurezza e della legalità: "Vogliamo proseguire un'attività di contrasto al crimine che non sia solo repressiva ma anche preventiva, promuovendo le buone pratiche del nostro territorio, di cui il progetto 'In viaggio con la Mehari' è un esempio, nel segno della legalità e della trasparenza". Gli ha fatto eco Paolo Siani: "In Campania c'è una seria antimafia sociale di cui la Mehari di Giancarlo è testimonianza, perché porta con sé tutte le buone prassi realizzate in questi anni".
Sul tema del sostegno alle vittime di criminalità si è soffermato invece Alfredo Avella: "In Italia c'è una squallida classifica che distingue tra vittime di criminalità organizzata e del terrorismo e vittime di criminalità comune, nonostante una direttiva europea che prevede la tutela delle vittime di tutti i reati intenzionali violenti. Chiediamo quindi all'Unione Europea di verificare se tutti gli stati membri adottino realmente e fino a che punto la direttiva comunitaria, per dare concrete risposte alle istanze e alle denunce dei familiari delle vittime".
"Il nome degli assassini di Giancarlo si disperde, quelli di Giancarlo e delle altre vittime di criminalità si ricordano", ha sottolineato Geppino Fiorenza, "come si ricordano i nomi dei 26 giornalisti italiani uccisi dalle mafie, dal terrorismo e in scenari di guerra all'estero", letti da Matteo Finco di "Ossigeno". Proprio sulla libertà di stampa ha posto l'attenzione Franco la Torre: "Siani esercitava il diritto della libertà di opinione e di espressione. Se vogliamo vincere la battaglia contro le mafie la dobbiamo combattere in maniera globale. L'errore più grave che possiamo compiere è voltare la testa dall'altra parte".
Al presidente Schulz, così come al segretario Ratti, all'ambasciatore Bastianelli e all'eurodeputato Cozzolino, il presidente della Fondazione Polis Paolo Siani ha donato la maglietta con l'inequivocabile scritta "La camorra non vale niente": "Più persone la indossano, più la camorra arretra", ha concluso Siani.
Oggi ultimo appuntamento a Bruxelles per il progetto "In viaggio con la Mehari". Alle ore 19, presso l'Istituto italiano di cultura, diretto da Federiga Bindi, si svolge il dibattito "Facciamo un pacco alla camorra", con presentazione dei "pacchi alla camorra" e dei cesti de "Il Natale di Libera", cadeau realizzati con i prodotti provenienti dai terreni confiscati alle mafie, che saranno successivamente degustati. La loro preparazione sarà curata dal Ristorante "Da Claudio", Chaussée de Waterloo. A seguire, proiezione del film di Marco Risi "Fortapàsc", dedicato alla storia di Giancarlo Siani.
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