PROCESSO ALL’ AVV.
MICHELE SANTONASTASO
Sommario: La deposizione del boss Francesco
Bidognetti scagiona da ogni addebito il
suo ex legale. Sull’alibi di La Torre dichiara di non essere assolutamente
coinvolto – Ha preso le distanze dalle deposizioni della sua ex Anna Carrino. L’Avv. Santonastaso e’ accusato di aver fatto il postino della
camorra per Bidognetti e di aver corrotto un perito per il duplice omicidio
Ruffano-Consiglio – Il boss contrariato abbandona la sua postazione – Processo
rinviato al 24 prossimo
Santa Maria Capua Vetere ( di Ferdinando
Terlizzi ) – E’ stata quella di ieri, innanzi al Presidente Maria Flora Mazzaro, una udienza
pregna di colpi di scena che, tuttavia, ha segnato certamente un punto a favore della
difesa dell’imputato. La pubblica accusa, sostenuta dal Dr. Antonello
Ardituro ha posto alcune domande al
boss Francesco Bidognetti -
collegato in video conferenza dal carcere - coimputato con il suo ex legale l’avv. Michele
Santonastaso, difeso dagli avvocati Mauro Iodice e Stefano
Sorrentino.
In particolare Francesco Bisognetti si è detto
estraneo sia alla costruzione dell’alibi falso di Augusto La Torre, per l’estorsione a Giuseppe Mandara,
e sia per il concorso morale sulla corruzione del perito Alberto Fichera, dell’Università di
Catania, che avrebbe
prodotto una falsa perizia nella quale attestava che le voci ascoltate nel
corso di una intercettazione telefonica relativa ad un duplice omicidio
avvenuto nel 1999, non erano quelle di Aniello Bidognetti e di Vincenzo Tammaro. I due sono stati così
scagionati dall’accusa ed adesso non potranno essere processati di nuovo per lo
tesso reato. L’episodio al quale si riferisce l’accusa è l’agguato che costò la vita a Enrico Ruffano e Giuseppe Consiglio avvenuto a Chiaiano il 28 aprile del 1999.
Su domande dei difensori di Michele Santonastaso,
il boss ha attribuito all’avv. Alfonso
Martucci, alcuni episodi che sono,
invece, contestati all’imputato ( si tratta della questione del pentimento di Luigi
Guida detto o’ ndring).
“Io sono in galera da oltre 20 anni – ha detto
Francesco Bidognetti – e sono stato difeso da moltissimi avvocati: cito Iorio,
Martucci, Quaranta, Arrigò, D’Aniello, Cardone, Lugnano, e per ultimo
Santonastaso. L’Avv. Quaranta, per esempio mi difendeva per l’applicazione del
41 bis. Non mi sono mai sognato di offendere o minacciare giudici, pubblici
ministeri, avvocati e giornalisti. Con l’avvocato Santonastaso c’era qualche
confidenza in più ma sempre per profili professionali”.
Bidognetti ha poi parlato dei rapporti con la sua
ex compagna“ madre dei miei figli”, che tramite l’avv. Barbara Picarelli,
– quando era detenuto nel carcere de L’Aquila,
venne ricattato perché il legale gli fece sapere che la Anna Carrino pretendeva dei soldi altrimenti,
si sarebbe pentita e avrebbe fatto
pentire anche i suoi figli.
“Cicciotto è mezzanotte”, che è apparso dimagrato e sbarbato – ha
rigettato con sdegno ogni accusa ( alibi di La torre per Mandara, mandante
corruzione del prof. Fichera, ordini dal carcere etc. etc,) ha poi precisato
che la Carrino ha sottratto ingenti somme di denaro e si è venduta una azienda
agricola con tutte le bufale.
Il boss ha anche rigettato il suo coinvolgimento
sulla regia del pentimento di Luigi Guida ed ha detto che se avesse avuto
esigenza di dare ordini dal carcere non avrebbe mai coinvolto il suo legale,
ben sapendo, con i suoi 20 anni di galera, che ci sono controlli,
intercettazioni e restrizioni di ogni genere. Ha precisato che addirittura ha
saputo dal P.M. Raffaele Cantone ( in pubblica udienza ) del pentimento
di Augusto La torre.
A questo punto il pm Ardituro ha interrotto il
boss ed ha detto:”Lo abbiamo capito che lei vuole difendere Santonastaso”.
Bidognetti, che si è ben difeso senza accusare
nessuno – molto adirato – ha precisato
di avere sul groppone 50/60 processi - ha replicato che lui ha fatto una scelta
perché “chi si pente è intelligente, ed
esce dal carcere, chi, invece, è scemo, muore in carcere… io sono coerente e voglio pagare le colpe dei
reati che ho commesso ma, spesso, mi
accusano di cose inesistenti. Non so neppure perchè sono imputato in questo processo. Massimo Iovine,
Giuseppe Setola e altri… per esempio,
io non li ho neppure conosciuti. Io
voglio morire in carcere”.
E’ stato poi ascoltato un teste della difesa tale
Domenico Imparato, “parrucchiere
per uomo” da Mondragone. Lui è stato il barbiere di fiducia di Augusto La
Torre. Ha smentito di aver consegnato un braccialetto di diamanti con la data
del compleanno del boss La Torre e di aver conosciuto tale Salvatore Orabona,
come sostenuto dall’accusa.
Poi il boss Bidognetti, ancora collegato, avrebbe voluto parlare dei suoi rapporti con
la Carrino, il piemme lo ha stroncato e lui – per riposta – si è alzato dalla
sedia e si è allontanato senza salutare
e senza attendere l’ordine del presidente per la chiusura del video
collegamento.
Dopo una precisazione dell’avv. Santonastaso,
sulla sua nomina a difensore di Luigi Guida ( 24 ottobre 2007 ) che gli fu annunciata
con una telefonata di Alfonso Martucci, l’udienza è stata aggiornata al 24 prossimo
ore 9,30.
Nessun commento:
Posta un commento