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venerdì 10 gennaio 2014

IL BOSS DIFENDE IL SUO AVVOCATO

PROCESSO ALL’ AVV.  MICHELE SANTONASTASO

 Sommario: La deposizione del boss Francesco Bidognetti  scagiona da ogni addebito il suo ex legale. Sull’alibi di La Torre dichiara di non essere assolutamente coinvolto – Ha preso le distanze dalle deposizioni della sua ex Anna Carrino.  L’Avv. Santonastaso    e’ accusato di aver fatto il postino della camorra per Bidognetti e di aver corrotto un perito per il duplice omicidio Ruffano-Consiglio – Il boss contrariato abbandona la sua postazione – Processo rinviato al 24 prossimo


Santa Maria Capua Vetere ( di Ferdinando Terlizzi ) – E’ stata quella di ieri,  innanzi al Presidente  Maria Flora Mazzaro,   una udienza  pregna di colpi di scena che, tuttavia,  ha segnato certamente un punto a favore della difesa dell’imputato. La pubblica accusa, sostenuta dal Dr. Antonello Ardituro  ha posto alcune domande al boss Francesco Bidognetti  - collegato in video conferenza dal carcere -  coimputato con il suo ex legale l’avv. Michele Santonastaso, difeso dagli avvocati Mauro Iodice e Stefano Sorrentino.
In particolare Francesco Bisognetti si è detto estraneo sia alla costruzione dell’alibi falso di Augusto La Torre,  per l’estorsione a Giuseppe Mandara, e sia per il concorso morale sulla corruzione del perito  Alberto Fichera, dell’Università di Catania,  che   avrebbe prodotto una falsa perizia nella quale attestava che le voci ascoltate nel corso di una intercettazione telefonica relativa ad un duplice omicidio avvenuto nel 1999,  non erano quelle di Aniello Bidognetti e di Vincenzo Tammaro. I due sono stati così scagionati dall’accusa ed adesso non potranno essere processati di nuovo per lo tesso reato. L’episodio al quale si riferisce l’accusa  è l’agguato che costò la vita a Enrico Ruffano e Giuseppe Consiglio avvenuto a Chiaiano il 28 aprile del 1999.
Su domande dei difensori di Michele Santonastaso,  il boss ha attribuito all’avv. Alfonso Martucci,  alcuni episodi che sono, invece, contestati all’imputato ( si tratta della questione del pentimento di Luigi Guida detto o’ ndring).
“Io sono in galera da oltre 20 anni – ha detto Francesco Bidognetti – e sono stato difeso da moltissimi avvocati: cito Iorio, Martucci, Quaranta, Arrigò, D’Aniello, Cardone, Lugnano, e per ultimo Santonastaso. L’Avv. Quaranta, per esempio mi difendeva per l’applicazione del 41 bis. Non mi sono mai sognato di offendere o minacciare giudici, pubblici ministeri, avvocati e giornalisti. Con l’avvocato Santonastaso c’era qualche confidenza in più ma sempre per profili professionali”.
Bidognetti ha poi parlato dei rapporti con la sua ex compagna“ madre dei miei figli”, che tramite l’avv. Barbara Picarelli, – quando era detenuto nel carcere de L’Aquila,  venne ricattato perché il legale gli fece sapere che la  Anna Carrino pretendeva dei soldi altrimenti,  si sarebbe pentita e avrebbe fatto pentire anche i suoi figli.  
“Cicciotto è mezzanotte”,  che è apparso dimagrato e sbarbato – ha rigettato con sdegno ogni accusa ( alibi di La torre per Mandara, mandante corruzione del prof. Fichera, ordini dal carcere etc. etc,) ha poi precisato che la Carrino ha sottratto ingenti somme di denaro e si è venduta una azienda agricola con tutte le bufale.
Il boss ha anche rigettato il suo coinvolgimento sulla regia del pentimento di Luigi Guida ed ha detto che se avesse avuto esigenza di dare ordini dal carcere non avrebbe mai coinvolto il suo legale, ben sapendo, con i suoi 20 anni di galera, che ci sono controlli, intercettazioni e restrizioni di ogni genere. Ha precisato che addirittura ha saputo dal P.M. Raffaele Cantone ( in pubblica udienza ) del pentimento di Augusto La torre.
A questo punto il pm Ardituro ha interrotto il boss ed ha detto:”Lo abbiamo capito che lei vuole difendere Santonastaso”.
Bidognetti, che si è ben difeso senza accusare nessuno – molto adirato –  ha precisato di avere sul groppone 50/60 processi - ha replicato che lui ha fatto una scelta perché “chi si pente è intelligente,  ed esce dal carcere,  chi, invece, è scemo,  muore in carcere… io   sono coerente e voglio pagare le colpe dei reati che ho commesso  ma, spesso, mi accusano di cose inesistenti. Non so neppure perchè sono imputato  in questo processo. Massimo Iovine, Giuseppe Setola e altri… per esempio,  io non li ho neppure conosciuti.  Io voglio morire in carcere”.
E’ stato poi ascoltato un teste della difesa tale Domenico Imparato,  “parrucchiere per uomo” da Mondragone. Lui è stato il barbiere di fiducia di Augusto La Torre. Ha smentito di aver consegnato un braccialetto di diamanti con la data del compleanno del boss La Torre e di aver conosciuto tale Salvatore Orabona,  come sostenuto dall’accusa.
Poi il boss Bidognetti,  ancora collegato,  avrebbe voluto parlare dei suoi rapporti con la Carrino, il piemme lo ha stroncato e lui – per riposta – si è alzato dalla sedia e si è allontanato senza  salutare e senza attendere l’ordine del presidente per la chiusura del video collegamento.
Dopo una precisazione dell’avv. Santonastaso, sulla sua nomina a difensore di Luigi Guida ( 24 ottobre 2007 ) che gli fu annunciata con una telefonata di Alfonso Martucci,  l’udienza è stata aggiornata al 24 prossimo ore 9,30. 



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