Giustizia: ecco come cambierà il processo civile... meno appelli, più arbitrati e mediazioni |
intervista al Guardasigilli Andrea Orlando a cura di Liana Milella
La Repubblica, 16 agosto 2014
Vuole passare alla storia della giustizia in Italia come il "modernizzatore del processo civile". È la scommessa del Guardasigilli Andrea Orlando che il 29 agosto approderà a palazzo Chigi e che il premier Matteo Renzi considera "strategica". Eccone linee guida e relativi possibili problemi.
Come si è creato l'attuale arretrato civile di 5 milioni di processi pendenti?
È il frutto di lentezze accumulate nel tempo e soprattutto di carichi impropri addossati alla giurisdizione. Solo in Italia vi sono Comuni che non pagano i debiti benché iscritti in bilancio. E solo in Italia lo Stato ha dovuto fare una legge per obbligare se stesso a pagare i debiti. Un vero e proprio paradosso. Si ricorre alla giustizia civile solo come mero espediente dilatorio. Costa meno che chiedere un prestito in banca.
Come si fa a ridurre l'arretrato?
Anzitutto non aumentandolo, e quindi facendo in modo che il processo civile riparta su basi di celerità ed efficienza. L'arretrato va affrontato e non smaltito, poiché si tratta comunque di diritti in attesa, con strumenti di analoga modernità. Nessuno può immaginare di eliminarlo con la bacchetta magica, ma un recupero di efficienza del sistema consentirà una riorganizzazione degli uffici e l'utilizzo di magistrati ausiliari, con i quali nel tempo togliere l'accumulo.
Si può parlare di processo breve e di ragionevole durata del processo?
Si deve parlare di un processo la cui durata dev'essere commisurata alla singola vicenda. Certamente vi sono cause che possono essere decise in tempi rapidissimi perché un giudice consapevole è in grado di respingere le domande istruttorie inutili. E certamente esistono cause che richiedono indagini più complesse. Il processo è un format, non un letto di Procuste.
Accadrà in futuro, come adesso, che anche per una banale lite di condominio si assista a un processo che dura anni, dal primo grado alla Cassazione?
Le liti di questo genere finiranno risolte con la mediazione obbligatoria e con i riti alternativi. Quindi possibilità processuali molto più limitate. Lo sforzo del ministro Orlando è proprio quello di provvedere alle domande più popolari attraverso la semplificazione del processo.
Come possiamo prevedere la fotografia del processo di primo grado?
Dovrà contenere in modo definitivo le possibili posizioni delle parti. Ciò che non viene detto al giudice di primo grado non potrà più entrare in nessun modo nel giudizio. Ciò determina la grande importanza della conduzione consapevole da parte del giudice.
Sarà automatico, com'è adesso, il ricorso in appello?
Verrà sempre di più ristretto su quello che i tecnici chiamano il "profilo impugnatorio". Al giudice di appello si deve dire come avrebbe dovuto decidere il primo giudice e come e perché ha deciso male.
Che cosa cambia in Cassazione?
Qui l'intervento di Orlando è più leggero. Sostanzialmente renderà centrale il procedimento in camera di consiglio, eliminando la cosiddetta relazione che oggi la Corte propone come possibile decisione, che in realtà dà luogo a un inutile raddoppio di lavoro e rende vana la funzione del rito camerale.
Come sarà possibile rendere immediatamente esecutive le sentenze?
Sarà molto semplice, basterà che la legge ne stabilisca la provvisoria esecutività, e renda molto costosa in termini di denaro l'opposizione all'esecuzione che si rivela infondata.
Che peso avrà la mediazione obbligatoria tra le parti rispetto al processo ordinario?
L'obiettivo della riforma è incentivare le tecniche di soluzione delle liti diverse da quelle del processo. Ma è chiaro che il successo dipenderà dalla professionalità dei cosiddetti mediatori. In Francia il ricorso alla mediazione non ha avuto un grande risultato.
È un vantaggio o uno svantaggio per il cittadino? Serviranno più o meno avvocati-mediatori?
Ogni strumento alterativo è un vantaggio. Una possibilità in più, se non diventa mera burocrazia. L'ideale sarebbe che a occuparsi della mediazione siano professionisti validi, come gli avvocati, e non figure estranee alla logica del processo. Soprattutto bisogna evitare che si scateni il business della formazione del mediatore.
Sta per nascere un processo civile per ricchi, visto che al giudice, che per il cittadino oggi è gratis, si sostituirà un professionista a pagamento?
Il problema dei costi di una giurisdizione efficiente esiste. L'Italia è il Paese in cui costa di meno rispetto al resto d'Europa. Sarà fondamentale vedere nella riforma Orlando come sarà disciplinato il sistema di pagamento del mediatore.
Gli arbitrati, oggi residuali, aumenteranno?
Certamente sì, perché il percorso arbitrale avrà la stessa dignità di quello giudiziario, al punto che si immagina la "traslatio iudicii", ovvero il passaggio dal rito arbitrale a quello giudiziario vero e proprio.
Tribunale per le imprese. Come funzionerà? Contribuisce al rilancio dell'economia?
Sicuramente sì, perché sarà il giudice di tutte le controversie di mercato, incluse quelle di concorrenza, e si avvantaggerà dell'ausilio di esperti del mercato, dunque diversi dai consulenti d'ufficio, che potranno illuminare il giudice sul contesto economico di una vicenda.
|
Nessun commento:
Posta un commento