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venerdì 22 agosto 2014





Prosegue  la rievocazione dei delitti più efferati della Terra di Lavoro. Per  lunedì verrà trattato l’omicidio del nipote del senatore Carlo Gallozzi, Enrico, da Santa Maria Capua Vetere. Una storia di corna, di lettere anonime, di amori saffici, di suore in convento e di follia omicida. Pasquale Raimondo, dipendente dell’azienda “Piglialarmi”, da Grazzanise, uccise con una schioppettata Enrico Gallozzi e il suo fattore Vincenzo Montesano,  il 5 agosto del 1952  in tenimento di Vitulazio,  perché riteneva la vittima amante della moglie.
Una sarta, Angelina Fusaro, da Grazzanise,  

accusata di istigazione a duplice omicidio, di 

essere  una lesbica e autrice delle lettere 

anonime… fu assolta.

  L’omicida, invece, Pasquale Raimondo,  fu 

ritenuto totalmente infermo di mente  e 

condannato a 10 anni di manicomio criminale.  







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