Prosegue la rievocazione dei delitti più efferati
della Terra di Lavoro. Per lunedì verrà
trattato l’omicidio del nipote del senatore Carlo Gallozzi, Enrico, da Santa Maria Capua Vetere. Una storia di corna, di
lettere anonime, di amori saffici, di suore in convento e di follia omicida. Pasquale Raimondo, dipendente
dell’azienda “Piglialarmi”, da Grazzanise, uccise con una schioppettata Enrico Gallozzi e il suo fattore Vincenzo Montesano, il 5 agosto del 1952 in tenimento di Vitulazio, perché riteneva la vittima amante della
moglie.
Una sarta, Angelina Fusaro, da Grazzanise,
accusata di istigazione a duplice omicidio,
di
essere una lesbica e autrice delle
lettere
anonime… fu assolta.
L’omicida,
invece, Pasquale Raimondo, fu
ritenuto
totalmente infermo di mente e
condannato
a 10 anni di manicomio criminale.
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