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sabato 28 febbraio 2015

LA PESTE CASERTANA A PARTIRE 

DALLA VICENDA DELLA CASA 

CIRCONDARIALE DI SANTA MARIA 

CAPUA VETERE




di Domenico Letizia,


Da anni l’Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” di Caserta segue la situazione, le vicende e le notizie che provengono dalla struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere. La “questione giustizia” nel territorio casertano è particolarmente grave se consideriamo il contesto geografico e politico del quale discutiamo. Elevata disoccupazione, dispersione scolastica giovanile, emarginazione sociale, forte presenza di cosche camorristiche diffuse capillarmente sul territorio, inefficienza ed elevata corruzione delle strutture politiche da quelle dei consigli comunali fino alle allarmanti illegalità della Regione Campania. “Dove vi è strage di diritto vi è strage di popolo” ripete da sempre Marco Pannella e il territorio casertano è caratterizzato per la consistente e formale violazione della dignità umana e dei diritti umani dei cittadini casertani. Emblema di una situazione emergenziale è la situazione edilizia, gestionale e di violazione della dignità umana che caratterizza la condizione della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove da svariati anni si concentra l’iniziativa politica dell’Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” di Caserta. Risulta significativo seguire negli ultimi anni le emergenze e le problematiche che caratterizzano la struttura penitenziaria sammaritana e come a partire proprio da tali analisi risalta con evidenzia l’essenzialità e la necessità del provvedimento di “Amnistia per la Repubblica” proposto con forza dalla galassia del Partito Radicale Nonviolento. Il 9 Agosto 2012 si tenne una visita ispettiva a sorpresa con il senatore Radicale, Marco Perduca . Nonostante la visita non fosse stata annunciata, in sede si costatò la presenza sia del direttore che del commissario capo, un aspetto da definire senz’altro positivamente. La struttura già presentava delle gravi criticità legate al sovraffollamento. Delle 500 persone che potevano essere ospitate, risultavano (in data 9 Agosto 2012) essere presenti 921 persone, tra queste 51 donne. Una sovrappopolazione che rende maggiormente sentita la problematica legata al caldo e alla carenza idrica. La conduttura della casa circondariale non è legata all’acquedotto comunale, l’acqua viene rifornita attraverso un pozzo artesiano. Nonostante la non eccessiva presenza di straniere rispetto alle altre case circondariali il 55% dei detenuti, nell’Agosto 2012, risulta detenuto senza una sentenza definitiva. Risultavano in trecentocinquanta con processo in corso e trecentoquaranta presentarono richiesta di appello
.

 Un problema generale di amministrazione della giustizia aggravato dalla costatazione che risultavano persone rinchiuse quando nei loro confronti non era stata emessa alcuna sentenza definitiva. Episodio allarmante e particolarmente toccante della giornata fu la presenza di un detenuto di 84 anni, arrestato perché sorpreso fuori casa mentre era ai domiciliari. Altra problematica che fu riscontrata fu quella relativa all’organico di polizia penitenziaria. Una presenza di 480 poliziotti divisi per tre turni e addetti a controllare una popolazione carceraria di 900 detenuti. Durante il mese di Settembre 2012 l’Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” svolse una serie di sit-in all’esterno della struttura penitenziaria per raccogliere informazioni e testimonianze dei parenti dei detenuti sia sulle problematiche che quotidianamente riscontrano sia per informarli che a seguito della visita dell’8 Agosto si tennero due interrogazioni parlamentari realizzate dagli allora senatori radicali Marco Perduca e Donatella Poretti. Nei mesi successivi dell’anno 2012 si svolsero altre iniziative all’esterno della struttura penitenziaria in occasione anche della presentazione della lista di scopo radicale “Amnistia Giustizia Libertà” presentata successivamente alle elezioni politiche. Consistente fu l’aiuto in sottoscrizioni da parte dei parenti dei detenuti per la presentazione della lista radicale e in occasione dei vari gazebi fu possibile anche raccogliere testimonianze dei parenti dei detenuti su quello che i propri cari detenuti riferivano loro. Furono raccolte e ascoltate più voce che registravano il diffondersi di casi di scabbia all’interno della struttura penitenziaria . Il 26 Agosto 2013, l’Associazione Radicale “Legalità Trasparenza” con il senatore di centro destra, Vincenzo D’Anna, riesce ad effettuare una nuova visita ispettiva a sorpresa nella struttura penitenziaria sammaritana. Vengono raccolti nuovi dati sulla situazione strutturale. Dopo essere stati ascoltati dalla direttrice della struttura, la dottoressa Carlotta Giaquinto, la visita ispettiva rivela che la struttura penitenziaria, (in data 26 Agosto 2013) ha una capienza di 600 unità e ospita 940 detenuti di cui il 30% stranieri e il 25% tossico-dipendenti. La Casa Circondariale resta sprovvista di un diretto collegamento con la rete idrica della città e ciò comporta un uso razionato dell’acqua creando non pochi disagi soprattutto nei mesi estivi. Vengono segnalate anche delle notizie positive, come l’inizio dei lavori di pubblica utilità che parte dei detenuti potranno svolgere per il Comune di San Tammaro, a pochi chilometri dalla struttura penitenziaria campana. Inoltre, nel corso della discussione la dottoressa Giaquinto si rese disponibile a sbrigare in tempi brevi tutte le pratiche burocratiche per effettuare all’interno della struttura penitenziaria la raccolta delle firme a sostegno dei “12 Referendum Radicali” per i diritti civili e la giustizia giusta. Nella mattinata del 21 Novembre 2013, in occasione di una mobilitazione nazionale organizzata dai Radicali, davanti le strutture penitenziarie si svolse un nuovo sit-in dell’Associazione radicale di Caserta, dove a seguito delle testimonianze dei parenti dei detenuti si poté nuovamente riscontrare un numero considerevole di detenuti in attesa di sentenza e sottoposti a provvedimenti di custodia cautelare. 

Il 24 Dicembre 2013 fu organizzata una manifestazione all’esterno della struttura penitenziaria sia per ribadire vicinanza ai parenti dei detenuti sia per ribadire la proposta di “Amnistia per la Repubblica”. Anche in questa occasione gli organizzatori dell’evento, i radicali di Caserta, poterono riscontrare, sempre grazie alle testimonianze dei parenti dei detenuti presenti, il grave problema del sovraffollamento presente nella struttura penitenziaria. Durante tutto il mese del Dicembre 2013 venne ribadita la necessità dell’amnistia attraverso gli organi di informazione locali raccogliendo anche la solidarietà della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere. Viene anche ribadita l’urgenza di partecipare alle Marcia per l’amnistia, che si terrà il giorno di Natale a Roma, invitando i politici casertani. Organizzata dai Radicali la “III Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà” si tenne il 25 Dicembre 2013 a Roma a partire dalle ore 10.00. La marcia partì da San Pietro per arrivare presso la sede del governo a Palazzo Chigi in Piazza Colonna. In tale occasione un gruppo di attivisti radicali di Caserta con alcuni parenti dei detenuti parteciparono alla manifestazione . Il 19 Aprile 2014, l’Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” svolse un nuovo sit-in presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere. In tale occasione vengono raccolte più di 50 firme dei parenti dei detenuti in sostegno dell’iniziata non violenta dei Radicali e del Satyagraha di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani, in sciopero della fame per il ripristino dei diritti e della dignità del mondo penitenziario. Nel corso di tale manifestazione circa 25 persone, presenti all’esterno della struttura penitenziaria, aderirono al Satyagraha di Rita Bernardini e Marco Pannella sostenendo uno sciopero della fame della durata di 24 ore. La vertenza e la pressione esercitata inizia a produrre piccoli passi nell’allargamento delle associazioni e delle formazioni politiche locali iniziano ad occuparsi della vertenza “Giustizia Giusta” attraverso meccanismi di monitoraggio della struttura penitenziaria sammaritana. Il 17 Maggio 2014 si tiene un nuovo sit-in fuori la casa circondariale. Insieme ai Radicali ci sono il Partito Socialista di Caserta, la Federazione dei Giovani Socialisti di Caserta e il responsabile del Dipartimento Giustizia della Segreteria provinciale del Partito Democratico di Caserta. Tema della manifestazione sono la proposta di “Amnistia per la Repubblica” e la richiesta alle istituzioni di un allacciamento alla rete idrica comunale poiché la casa circondariale continua a restar priva di un allacciamento all’acquedotto comunale e periodicamente manca nella struttura l’acqua per i detenuti. Nel periodo Maggio – Giugno 2014, l’Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” di Caserta, con il deciso contributo del Partito Socialista di Caserta , riesce ad avviare un cantiere di proposta politica con svariate formazioni politiche, presenti in Parlamento, della provincia di Caserta. 

Nel corso di tali incontri partecipano oltre i Radicali e il Partito Socialista di Caserta, Sinistra Ecologia e Libertà, Fratelli d’Italia, Centro Democratico e Scelta Civica. Di particolare importanza è la presenza a tali incontri del Consigliere Regionale del Partito Socialista Italiano, Gennaro Oliviero e del Senatore del Gruppo GAL, Vincenzo D’Anna. Obiettivo di tale coordinamento è quello di tenere continuamente sotto monitoraggio la struttura penitenziaria “La Nuova Casa Circondariale – Santa Maria Capua Vetere” e di ribadire la proposta di Amnistia per la Repubblica. Grazie al lavoro di tale coordinamento si ottiene l’11 Giugno 2014 una interpellanza scritta del Senatore Vincenzo D’Anna al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sulle condizioni della struttura penitenziaria sammaritana. A seguito della iniziativa nonviolenta di Rita Bernardini, dopo 43 giorni di sciopero della fame, con il sostegno del mondo penitenziario e dei Radicali, il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nell’ Agosto 2014 ha fornito sul sito “giustizia.it” i dati sulle capienze effettive e sul numero dei detenuti presenti nelle carceri italiane. Nella sezione dedicata a Santa Maria Capua Vetere i dati riportati trascrivono di 833 posti regolamentari, 0 posti regolamentari attuali non disponibile e 1.058 detenuti presenti.
Problematica che ha sempre caratterizzato, nel corso di questi anni, la struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere è la condizione con cui sono costretti ad attendere i parenti dei detenuti, di poter parlare con i propri cari. Dal 2012 agli ultimi mesi del 2014, la struttura esterna, dove i parenti attendono, è caratterizzata da una fatiscenza totale e da condizioni igieniche pessime. All’esterno della struttura penitenziaria sono presenti delle pensiline in metallo che generano d’estate condizioni d’attesa caratterizzate da elevatissime temperature e d’inverno non proteggono dal freddo e in molte zone del soffitto vi è la presenza di infiltrazione di acqua piovana. Sono presenti alcuni distributori che non funzionano. Vi è la presenza di alcuni bagni turchi che nessuno utilizza a causa delle condizioni igieniche con cui sono tenuti. Va considerato che almeno una volta a settimana, chi di più, i parenti dei detenuti, spesso accompagnati da bambini, si recano in visita ai propri cari, risulta violata la dignità umana non solo dei detenuti ma anche dei “cittadini liberi” costretti ad attendere in condizione di palese violazione della dignità umana. Tale condizione è completamente variata nel corso dell’ultima visita ispettiva che abbiamo tenuto il 24 Dicembre 2014. Ora vi è la presenza di una struttura nuova, un padiglione predisposto solo per i parenti dei detenuti che attendono di poter recarsi in visita ai propri cari. Nel corso della visita del 24 Dicembre 2014 si è riscontrato, dalle testimonianze dei detenuti, prezzi troppo alti per beni di prima necessità. Questo perché la fornitura avviene attraverso un appalto esterno. Oltre alla questione inerente la spesa dietro le sbarre, i ristretti si sono soffermati sull’annosa criticità riguardante la mancanza d’acqua potabile. Ci sono le autoclavi ma spesso capita che siano esaurite o che l’acqua non sia comunque potabile. I detenuti devono quindi acquistarla dall’esterno e a prezzi altissimi, come per tutti i beni di prima necessità. A Santa Maria Capua Vetere, sono presenti molti detenuti recentemente trasferiti da Poggioreale (che infatti conta mille detenuti in meno rispetto a un anno fa) o provenienti da altre regioni d’Italia. I detenuti hanno segnalato che le loro domande di trasferimento in altri penitenziari più vicini alle loro famiglie, non vengono tenute in considerazione al punto che non arrivano neanche le risposte. Nel corso della visita ispettiva non sono stati consegnati i dati aggiornati che saranno inviati prossimamente, ma oralmente, l’amministrazione penitenziaria ha spiegato che in circa 600 posti a cui vanno aggiunti quelli dei nuovi reparti, ci sono più o meno 1010 detenuti. Di questi il 30% sono immigrati e si segnala un aumento della presenza di tossicodipendenti .

[1] “Allarme caldo nel carcere che scoppia”, Il Mattino, Cristina Monaco, 9 Agosto 2012.
[2] Intervento di Marco Perduca alla Conferenza Stampa dopo il sit-in del 9 Agosto 2012. Link: https://www.youtube.com/watch?v=_u8sg08XE1s

[3] “Amnistia, i Radicali in piazza raccolgono le firme”, Nando Cimino, Gazzetta di Caserta.

[4] “L’unica soluzione resta la clemenza”, Cronache di Caserta, Ugo Clemente, 19 Dicembre 2013.
[5] Vedi documento in allegato del Partito Socialista di Caserta.
[6] Interpellanza in allegato e consultabile anche presso il seguente link: http://www.vincenzodanna.it/?p=7225

[7] I dati sono consultabili al seguente link: http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_data_view.wp

[8] Natale in carcere a Santa Maria C.V. ”Reparti con nomi di fiumi ma qui non c’è acqua”, www.espressonline.net, Fabrizio Ferrante, 24 Dicembre 2014

 Attivista di “Nessuno Tocchi Caino

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