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venerdì 4 marzo 2016

Caserta: dalle carceri un calendario e "l'evasione" con le poesie

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Il Mattino, 4 marzo 2016



L'arte messa in campo tra le mura delle carceri come forma di "liberazione" ed "evasione" con la poesia o con il disegno, in particolare vignette raccolte in un calendario con didascalie che raccontano, con amara ironia, i momenti di vita dei reclusi. Accade in due penitenziari della provincia di Caserta, ovvero a Santa Maria Capua Vetere ed Arienzo, dove i reclusi (ma anche le recluse della sezione femminile) sono protagonisti di due distinte iniziative tese far emergere le identità artistiche ed espressive degli stessi ospiti, come stimolo di ripensamento e riflessione.
A Santa Maria Capua Vetere, il prossimo 8 marzo, in occasione della festa della donna, 15 detenute declameranno alcune poesie sul palco del teatro del penitenziario sammaritano, alla presenza delle altre compagne di detenzione, di una rappresentanza maschile e del personale della casa circondariale. "Abbiamo voluto cogliere l'occasione di questa ricorrenza per dare voce alle detenute di questo istituto, facendo una riflessione a voce alta sull'essenza della femminilità" spiega la dottoressa Carlotta Giaquinto, direttrice dell'istituto penitenziario.
Le protagoniste useranno lo strumento che da sempre aiuta a comunicare le più profonde espressioni del proprio animo: l'arte. Invitati all'evento, numerosi ospiti illustri tra i quali, diverse donne. Sono previsti gli interventi del Capo e del vice del Dipartimento, del vice Capo del Dipartimento, del Provveditore regionale egli altri dirigenti del dipartimento, dei magistrati di Sorveglianza, del dirigente del Comitato Pari Opportunità del Dipartimento, il dirigente della divisione anticrimine della Questura, i parlamentari della provincia di Caserta, alcuni rappresentanti della Regione Campania, il Garante dei detenuti, il responsabile della Comunità di Sant'Egidio, la vedova dell'ex direttore del carcere Uccella, che dà il nome alla struttura, il Commissario prefettizio di Santa Maria Capua Vetere, dirigenti scolastici e docenti delle scuole che collaborano con l'istituto.
Intanto, nel penitenziario di Arienzo, diretto dalle dottoresse Maria Rosaria Casaburo e Marianna Adanti, lo scorso 29 febbraio è stato presentato, anche se con un po' di ritardo rispetto all'inizio dell'anno, un calendario realizzato interamente dai detenuti della locale casa circondariale nell'ambito dei progetti educativi. Una delle tante iniziative con le quali vengono spesso a galla i talenti artistici di molti detenuti o che motivano gli stessi reclusi nel percorrere una strada per il cambiamento. Il calendario è stato stampato con il consenso dei reclusi i quali hanno realizzato delle simpatiche vignette attraverso la rappresentazione di didascalie sulla giustizia tratte da un'intervista di Agnese Moro, studiosa impegnata nel sociale e figlia di Aldo Moro assassinato dalle Br.

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