SIMULACRO DEL PROCESSO
A MEDEA AL DIPARTIMENTO DI
GIURISPRUDENZA
La pubblica accusa è stata sostenuta da Alfonso Quarto. La difesa da Camillo Irace. Il presidente del tribunale è stato Andrea della Selva. Interventi di Fabrizio Amatucci e Adele Vairo. Condanna per la pluriomicida.
Santa Maria Capua Vetere – Nell’ambito dell’iniziativa ‘Go Sun’, giornata di orientamento della Seconda Università degli
studi di Napoli. Presenti tra i numerosi ospiti il Preside della Facoltà, il Prof.
Fabrizio Amatucci, Direttore del
Dipartimento di Giurisprudenza, il Prof. Fulvio
Corso, Presidente del Corso di Studio Magistrale in Giurisprudenza, il
Prof. Andrea Patroni Griffi,
Presidente del Corso di Studio in Scienze dei Servizi Giuridici; la Prof.ssa Andreana Esposito e gli Avvocati Camillo Irace ed Alfonso Quarto e il presidente emerito del Tribunale di Santa Maria Capua
Vetere, dott. Andrea Della Selva.
La
giornata ha avuto diversi sbocchi
multidisciplinari ma quello più suggestivo è stato, sicuramente, quello del ‘Processo a Medea’. Dopo l’eccellente e
suggestiva rappresentazione scenica realizzata dagli studenti del liceo ‘Manzoni’ di Caserta, presentati dalla
Preside Adele Vairo, è stato il
momento del passaggio dalla tragedia agli atti processuali in cui gli avvocati Alfonso Quarto e Camillo Irace hanno prestato le loro conclamate arti oratorie alla ‘processualizzazione’ della tragedia,
vestendo i panni rispettivamente del Pubblico Ministero e dell’avvocato
difensore della Medea eschilea.
Oltre al
predominio della scena, tale da suscitare vivo interesse da parte degli
studenti , alcuni dei quali si sono trattenuti anche dopo l’evento per chiedere
maggiori delucidazioni sul mondo forense, c’è anche da constatare come i relatori abbiano fatto
toccare con mano e in modo diretto le infinite sfaccettature del mondo “processualpenalistico” evidenziando come le emozioni non debbano contaminare il
giudizio finale; di questo passaggio, cruciale, l’Avvocato Quarto è stato uno
scrupoloso interprete, per poi proseguire nella formulazione delle molteplici
accuse della donna pluriomicida facendo vivere il dramma e la complessità di situazioni
che purtroppo, ancora oggi, sono quanto mai vicine. A seguito dell’istruttoria
l’avvocato Irace, col suo fare istrionico, ha esposto le difese della rea incentrandosi,
con la padronanza di un esperto drammaturgo, nel delineare i tratti psicologici
e sociali della sua storica assistita aprendo a interessanti e molteplici
spunti di riflessione. La simulazione si è poi conclusa con la sentenza del
presidente Della Selva, il quale motivando la semplice, seppur dolorosa, scelta
della condanna ha concluso il lavoro
chiudendo l’intero filone processuale.
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