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giovedì 10 marzo 2016

SIMULACRO DEL PROCESSO A MEDEA AL DIPARTIMENTO  DI GIURISPRUDENZA


La pubblica  accusa  è stata sostenuta da  Alfonso Quarto. La difesa da  Camillo Irace. Il presidente  del tribunale è stato Andrea della Selva. Interventi di Fabrizio Amatucci e Adele Vairo. Condanna per la pluriomicida.  




 Santa Maria Capua Vetere – Nell’ambito dell’iniziativa ‘Go Sun’, giornata di orientamento della Seconda Università degli studi di Napoli. Presenti tra i numerosi ospiti il Preside della Facoltà, il Prof. Fabrizio Amatucci, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, il Prof. Fulvio Corso, Presidente del Corso di Studio Magistrale in Giurisprudenza, il Prof. Andrea Patroni Griffi, Presidente del Corso di Studio in Scienze dei Servizi Giuridici; la Prof.ssa Andreana Esposito e gli Avvocati Camillo Irace ed Alfonso Quarto e il presidente  emerito del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dott. Andrea Della Selva

La giornata ha avuto diversi  sbocchi multidisciplinari ma quello più suggestivo è stato, sicuramente, quello del ‘Processo a Medea’. Dopo l’eccellente e suggestiva rappresentazione scenica realizzata dagli studenti del liceo ‘Manzoni’ di Caserta, presentati dalla Preside Adele Vairo, è stato il momento del passaggio dalla tragedia agli atti processuali in cui gli avvocati Alfonso Quarto e Camillo Irace hanno prestato le loro conclamate arti oratorie alla ‘processualizzazione’ della tragedia, vestendo i panni rispettivamente del Pubblico Ministero e dell’avvocato difensore della Medea eschilea.  


Oltre al predominio della scena, tale da suscitare vivo interesse da parte degli studenti , alcuni dei quali si sono trattenuti anche dopo l’evento per chiedere maggiori delucidazioni sul mondo forense, c’è anche  da constatare come i relatori abbiano fatto toccare con mano e in modo diretto le infinite sfaccettature del mondo “processualpenalistico”   evidenziando  come le emozioni non debbano contaminare il giudizio finale; di questo passaggio, cruciale, l’Avvocato Quarto è stato uno scrupoloso interprete, per poi proseguire nella formulazione delle molteplici accuse della donna pluriomicida facendo vivere il dramma e la complessità di situazioni che purtroppo, ancora oggi, sono quanto mai vicine. A seguito dell’istruttoria l’avvocato Irace, col suo fare istrionico, ha esposto le difese della rea incentrandosi, con la padronanza di un esperto drammaturgo, nel delineare i tratti psicologici e sociali della sua storica assistita aprendo a interessanti e molteplici spunti di riflessione. La simulazione si è poi conclusa con la sentenza del presidente Della Selva, il quale motivando la semplice, seppur dolorosa, scelta della condanna  ha concluso il lavoro chiudendo l’intero filone processuale. 

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