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sabato 16 aprile 2016

SIAMO VICINO AL GIUDICE
 NICOLA  QUATRANO
E AL GIORNALISTA DELLA MAURITANIA
CONDANNATO A MORTE PER APOSTASIA

LUNEDI’ 18 APRILE IL PROCESSO D’APPELLO

Malgrado la carta dei diritti umani lo vieti, in alcune nazioni l'apostasia è punita, talvolta è prevista anche la pena di morte.

 


Molte religioni considerano l’apostasia un vizio – ho letto in “Wikipedia”  -  una degenerazione della virtù della pietà nel senso che quando viene a mancare la pietà, l'apostasia ne è la conseguenza; spesso l'apostata viene fatto bersaglio di condanne spirituali (ad esempio la scomunica) o materiali ed è rifuggito dai membri del suo precedente gruppo religioso. La Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani riconosce l’abbandono della propria religione come un diritto umano legalmente protetto dal Patto internazionale sui diritti civili e politici poiché la libertà di avere o di adottare una religione o credo necessariamente implica la libertà di scegliere e il diritto di modificare il proprio credo o religione corrente con un altro o con un pensiero ateo. L'articolo 18 della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo recita: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.




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