SIAMO VICINO AL
GIUDICE
NICOLA
QUATRANO
E AL
GIORNALISTA DELLA MAURITANIA
CONDANNATO A
MORTE PER APOSTASIA
LUNEDI’ 18 APRILE IL PROCESSO D’APPELLO
Malgrado la carta dei diritti umani lo
vieti, in alcune nazioni l'apostasia è punita, talvolta è prevista anche la
pena di morte.
Molte religioni considerano l’apostasia
un vizio – ho letto in “Wikipedia” - una degenerazione della virtù della pietà nel
senso che quando viene a mancare la pietà, l'apostasia ne è la conseguenza;
spesso l'apostata viene fatto bersaglio di condanne spirituali (ad esempio la
scomunica) o materiali ed è rifuggito dai membri del suo precedente gruppo
religioso. La Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani riconosce l’abbandono
della propria religione come un diritto umano legalmente protetto dal Patto
internazionale sui diritti civili e politici poiché la libertà di avere o di
adottare una religione o credo necessariamente implica la libertà di scegliere
e il diritto di modificare il proprio credo o religione corrente con un altro o
con un pensiero ateo. L'articolo 18 della dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo recita: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero,
coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione
o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico
che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento,
nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.
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