2
giugno: digiuno per l’abolizione della
“Pena
di Morte Viva”
QUELLO CHE SEGUE E' L'ARTICOLO SCRITTO DAL
DR. CARMELO MUSUMECI
UNA SOLA NOTA... DA PARTE MIA... NELLO SCORRERE L'ELENCO DEGLI ERGASTOLANI CHE HANNO SOTTOSCRITTO LA PETIZIONE MI E' VENUTO UN MAGONE PERCHE' TRA I FIRMATARI C'E' ANCHE
CIRO FORMICOLA CHE HO CONOSCIUTO NEL 1998 A POGGIOREALE
QUELLO CHE SEGUE E' L'ARTICOLO SCRITTO DAL
DR. CARMELO MUSUMECI
UNA SOLA NOTA... DA PARTE MIA... NELLO SCORRERE L'ELENCO DEGLI ERGASTOLANI CHE HANNO SOTTOSCRITTO LA PETIZIONE MI E' VENUTO UN MAGONE PERCHE' TRA I FIRMATARI C'E' ANCHE
CIRO FORMICOLA CHE HO CONOSCIUTO NEL 1998 A POGGIOREALE
Tutti i cristiani e gli uomini di buona
volontà sono dunque chiamati oggi o a lottare non solo per l’abolizione della
pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al
fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana
delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l’ergastolo.
In Vaticano, poco tempo fa, nel Codice penale del Vaticano, non c’è più,
l’ergastolo. L’ergastolo è una pena di morte nascosta.
(Discorso
di Papa Francesco alla Delegazione dell’Associazione Internazionale di Diritto
Penale, 23 Ottobre 2014).
Qualche mese fa dal carcere di Padova è partito un
appello a tutti gli ergastolani in Italia di fare un giorno di digiuno per la
festa della Repubblica del 2 giugno, per sensibilizzare e ricordare alla classe
politica e all’opinione pubblica che in Italia esiste la “Pena di Morte Nascosta”, come Papa Francesco ha definito la pena
dell’ergastolo.
Sono
più di 864 gli ergastolani che ad oggi hanno risposto, ma le adesioni
continuano ad arrivare (è difficile comunicare con i circuiti di alta sicurezza
e ancor di più con coloro che sono sottoposti al regime di tortura del 41 bis)
e sono stati consegnati alla Comunità Papa Giovanni XXIII che, dal lontano
2007, ha sempre sostenuto questa campagna contro il carcere a vita, mettendo al
centro l’uomo e non il suo errore, secondo lo slogan del fondatore, Don Oreste
Benzi.
Perché il 2 giugno ben 864
ergastolani attueranno un giorno di digiuno?
Perché con l’ergastolo non si
vive ma si sopravvive. Si sopravvive con tristezza e malinconia, senza speranza
e senza sogni. Si sopravvive come ombre che oscillano nel vento, come pesci in
un acquario, con la differenza che non siamo pesci.
Si vive una vita che non ti
appartiene più, una vita riflessa, una
vita rubata alla vita. Il carcere per l’ergastolano è un cimitero, ma invece
che da morto è seppellito da vivo.
Perché bisogna abolire
l’ergastolo?
Perché è una pena inutile e anche
stupida. Per quelli che pensano che la pena dell’ergastolo sia un deterrente, rispondo che chi è mentalmente
malato (pedofili e simili), chi è in astinenza da droga, chi si sente in guerra
contro il mondo per motivi religiosi o politici, non ha assolutamente paura di
una pena come l’ergastolo. Infatti alcuni non hanno neppure paura di farsi
saltare in aria nel nome del Dio di turno. Una pena come l’ergastolo non fa
paura neppure ad uno che ha fame e molti ergastolani provengono da situazioni
di degrado, emarginazione, povertà e altro. Molti ergastolani si sentivano in guerra verso la povertà,
coltivavano un sogno di ricchezza, verso una ambizione, un progetto, una vita
diversa, un destino migliore: tante cose che a suo tempo ci facevano rischiare
di ammazzare o essere ammazzati. Con il passare del tempo e l’idea di dover
vivere fino alla morte in carcere, la pena dell’ergastolo ci fa sentire vittime
del reato, anche se il reato è il nostro.
Molti sono contrari alla pena di
morte per motivi religiosi, etici ecc. e invece non lo sono per la pena
dell’ergastolo e non si capisce bene il perché. Le possibilità sono due: o
pensano che l’ergastolo sia meno doloroso della pena di morte, o può essere
anche il contrario, che con la pena di morte cessa la sofferenza della pena e
quindi la vendetta.
Premetto che la vendetta
soggettiva, per esempio di un padre a cui è stata uccisa una figlia, va
compresa e capita, ma certamente non può essere capita la vendetta di Stato o
della moltitudine di una società moderna. Non è giustizia una vita per una vita
perché tenere una persona dentro una cella una vita non serve a nessuno e molti
ergastolani preferirebbero prendere il posto nell’aldilà delle loro vittime.
Oggi nessuna delle nostre azioni può cambiare il nostro passato, ma oggi voi
potete cambiare il nostro futuro, guardate e giudicateci con il nostro presente
e non più con il nostro passato. Lo spirito di vendetta dopo tanti anni è
ingiustificato nei confronti di persone che hanno cambiato interiormente.
Carmelo Musumeci
Padova, 2 Giugno 2016
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