PROCESSI, ENIGMI, RETROSCENA, ORRORI E VERITÀ. UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA MORTE, LA PASSIONE, LA VENDETTA E L’ODIO. E TANTE ALTRE STORIE MALEDETTE… NEL NUOVO LIBRO DI FERDINANDO TERLIZZI
IN LIBRERIA PER MAGGIO
PROCESSI,
ENIGMI, RETROSCENA, ORRORI E VERITÀ. UN
VIAGGIO ATTRAVERSO LA MORTE, LA PASSIONE, LA VENDETTA E L’ODIO. E TANTE ALTRE STORIE MALEDETTE… NEL NUOVO
LIBRO DI FERDINANDO TERLIZZI
IN
LIBRERIA PER MAGGIO
DELITTI IN BIANCO & NERO
a
Caserta
Con la prefazione del giornalista Ugo Clemente, Direttore editoriale di “Cronache
di Caserta” e “Cronache di Napoli”;
per i Tipi della Tipolitografia “Stampa
Sud” e per le Edizioni Italia, esce a maggio,
in tutte le librerie, in occasione dei suoi primi 80 anni, il terzo
libro del giornalista Ferdinando
Terlizzi “Delitti in Bianco & Nero” a Caserta: Processi, enigmi, retroscena, orrori e
verità. Un viaggio attraverso la morte, la passione, la vendetta e l’odio.
Conosco Ferdinando Terlizzi – ha scritto,
tra l’altro, Ugo Clemente nella sua prefazione - da un certo numero di anni,
ormai. E’ uno dei decani del giornalismo campano, ha collaborato con la maggior
parte delle testate che ancora oggi affollano il panorama regionale e ha avuto
esperienze e riconoscimenti importanti sul piano nazionale e non solo. I suoi
approfondimenti sui fatti di cronaca del Casertano, alcuni dei quali proposti
da Cronache di Caserta con una rubrica settimanale chiamata “Cronache dal
Passato”, rappresentano un punto di riferimento non solo per gli operatori
dell’informazione e per gli appassionati di fatti di cronaca. Gli episodi
narrati in questo libro, così come gli altri pubblicati in precedenza dallo
stesso autore, rappresentano per la comunità casertana pagine indelebili della
memoria collettiva. Storie di liti familiari, di screzi tra vicini o colleghi,
storie di gelosia, di “onore” nel senso più prosaico e materiale del termine,
sfociate nel sangue e finite al centro di lunghi e delicati procedimenti
giudiziari. In molti casi il tempo le ha modificate, distorte, sfocate. Le
grandi testate nazionali non hanno mai intrapreso il difficile lavoro di
ricostruzione dedicato invece ad altri fatti di sangue, come quello del “Canaro
della Magliana” o il massacro del Circeo. E’ anche per questo che gli scritti
di Terlizzi sono ancora oggi così popolari in provincia di Caserta. Mi è
capitato spesso, nel mio lavoro, di discutere con i colleghi o anche con gente
comune di questo o quel delitto di cui si erano quasi perse le tracce sulle
pagine dei giornali. Nella mente dei cittadini dei piccoli centri, quei fatti
sono ancora oggi parte della loro esistenza. Sono ricordi legati a un posto, a
un periodo della loro vita e di quella dei loro compaesani, frammenti di
un’epoca così vicina eppure così lontana, popolata dai loro padri, dalle loro
madri, dai loro nonni. Per chi vive a Maddaloni o a Santa Maria Capua Vetere,
ci sono fatti di cronaca locale che hanno lasciato un segno profondo quanto
quello dell’attentato alle Torri Gemelle. La differenza fondamentale sta nel
fatto che dell’11 Settembre è facilmente reperibile in Internet una mole
notevole di documenti, video, fotografie e particolari. Sarebbe difficile,
invece, trovare tracce ufficiali dell’omicidio che sconvolse Castelvolturno nel
1953, se non nei racconti di chi visse in quel periodo o nelle carte
giudiziarie coperte dalla polvere di un archivio privato”.
Tantissimi gli episodi (65 appunto i delitti) riportati
nel libro. Si parte dalla “storia maledetta” della ragazza che uccise la madre,
che poi si suicidò lanciandosi nella tromba delle scale nel carcere, per finire
alle sette martellate in testa al “padre-padrone”. Per gelosia o per follia un
professore uccise la moglie, la figlia, ferì il cognato e si suicidò con un
colpo al cuore. Oppure il gesto di quel giovane che, dimesso dal manicomio
perché “guarito”, uccise un farmacista con trenta pugnalate. Nel libro sono poi
raccontate le storie nere dei delitti
“passionali” o cosiddetti “d’onore”. Il
più truce è stato quello di una
maestrina che per vendicarsi contro il
suo seduttore sparò nel giorno della festa patronale al luna park e face un
massacro: tre morti e due feriti. Ci
sono poi quelle delle “coppie assassine”,
la più aberrante è certamente
quella di un operaio il quale nella
notte di natale, fece entrare l’amante in casa e con la sua complicità
strangolò la moglie che attendeva un quarto figlio. Passano poi al vaglio del
cronista i “mostri”: trucidò sette persone perché l’avevano guardato storto;
“La Belva” di Vico di Pantano che uccise quattro persona perché l’avevano
deriso per il suo pisello troppo piccolo. Infine il secondino killer autore di
un eccidio della sua famiglia e di una strage e poi quello di un uomo che fece
una pizza con la madre dei suoi figli… processi, enigmi, retroscena,
orrori e verità. Un viaggio attraverso
la morte, la passione, la vendetta e l’odio.
e tante altre storie maledette…
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