LE BANCHE I
CLIENTI E LE LAMENTELE GRAVE DENUNCIA DEL CODACONS
Non
rispondono al telefono –Danno appuntamenti fasulli – Chiudono conti
abusivamente e obbligano i clienti ad
acquistare titoli tossici ed ostacolano
i prestiti garantiti dal Governo
Per presentare i
risultati dell’indagine, con tanto di risposte registrate, il Codacons ha
organizzato una conferenza stampa alla quale sono state invitate a partecipare
anche Abi, Banca d’Italia e Consob. Inoltre, si legge sempre sul comunicato
dell’associazione, “verrà illustrata una denuncia contro Bankitalia e il
sistema bancario presentata dal Codacons affinché si vigili sul comportamento
degli istituti di credito e si sanzioni qualsiasi violazione delle norme, anche
con formale segnalazione alle Procure della Repubblica per i reati di Rifiuto
di atti d’ufficio, Interruzione di pubblico servizio, Inosservanza dei
provvedimenti dell’Autorità, Inadempimento di pubbliche forniture. Oltre ad una
diffida al Fondo di Garanzia istituito presso il Mise affinché intervenga per
dare seguito entro 48 ore alle richieste delle aziende”.
Banche, se chiedi aiuto il telefono
squilla a vuoto. I direttori del Nord ti contattano per proporti un rinvio del
tuo scoperto. Quelli del Sud (degli stessi istituti bancari) ti perseguitano,
ti minacciano, ti pignorano e ti chiudono il conto se hai “nomea” di non pagatore. Il Banco di Napoli di Caserta ( in piena crisi Copronoivirus ) ha minacciato il liquidatore di una società di rientrare ad horas di mille euro altrimenti avrebbe chiuso il conto. (Sic!) Ancora quelli del Sud ti danno appuntamento ad orario fisso: arrivato alla porta la guardia
ti dice: “Per ordine del direttore” anche
chi ha appuntamento è obbligato a fare la fila” (in particolare è successo
all’Unicredit di Piazza Vanvitelli a Caserta il giorno 5 maggio ore 12). Il
colmo si è verificato poi in una filiale periferica. La direttrice della stessa
Unicredit a Piana di Monte Verna, - agenzia soppressa e accorpata di recente a Caserta - (dopo aver visionato il documento di identità
dal quale risultava essere un giornalista, peraltro amministratore di una società con 100 mila
euro sul conto) ha esclamato “Se avessi
saputo che eravate giornalista non vi avrei neppure fatto entrare”. In redazione mi sono giunte molte
segnalazioni. Queste le più significative. In base a un’indagine del
Codacons, quasi 6 filiali su 10 non danno risposta alle imprese che vogliono
accedere ai prestiti garantiti dalla Stato italiano. E l’associazione denuncia
la Banca d’Italia.
Il Codacons denuncia la Banca
d’Italia e il sistema bancario nel suo complesso. A motivare l’azione, sostiene
l’associazione a tutela dei consumatori, sono i risultati di un’indagine
condotta dallo stesso Codacons sul tema delle banche e dei prestiti da 25mila
euro in favore delle imprese. L’associazione ha infatti condotto un
monitoraggio per verificare come le banche rispondano alle richieste delle
imprese che vogliono accedere al credito garantito previsto dal Decreto n.
23/2020, scoprendo che su 301 filiali contattate dal Codacons, ben 171 (ossia
il 56,8% del totale) nemmeno rispondono al telefono. Anche se nelle ultime ore
l’Abi si è mossa con un testo unico semplificato per accelerare l’erogazione
dei prestiti alle imprese e snellire la burocrazia.
In queste ore di grandi
difficoltà, negli ultimi giorni si sono moltiplicate le richieste di aiuto di
imprese che denunciano lungaggini burocratiche apparentemente insuperabili. “Il
quadro che emerge”, denuncia il Codacons nel suo comunicato, “è inquietante, ed
evidenzia una scarsa formazione del personale delle varie banche da parte degli
organi competenti (Abi e Bankitalia in primis) che finisce, in troppe
occasioni, per fare gli interessi degli istituti, rendendo i prestiti un vero e
proprio labirinto dove le imprese fanno fatica a muoversi. Molti gli ostacoli
posti all’erogazione del credito, che spesso anche in buona fede viene negato a
chi non è già correntista della banca, in totale spregio delle disposizioni
vigenti e aggravando la situazione di crisi di migliaia di attività in tutto il
paese, mentre in questo momento le banche dovrebbero dimostrare massima
collaborazione, correttezza e sostegno a chi ne ha bisogno”.
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