Delitti e suicidi
Fulvio Sartori, 82 anni, un passato da
alpino e da guardia forestale, mentre la moglie Tina, di anni 80, era a letto
che dormiva, andò in cucina, prese un coltello e le tagliò la gola. Poi si
avvicinò a Luna, la cagnolina alla quale dedicavano tutte le attenzioni,
giacché figli non ne avevano avuti, e ammazzò pure lei. Quindi tornò a letto,
con il coltellaccio ancora in mano (all’alba di domenica, in pieno centro
storico a Rocca Nervina, 280 abitanti, nell’entroterra di Ventimiglia).
Colto dall’angoscia, il Sartori ha tentato
di uccidersi, ferendosi a un braccio e alla gola, ma non è riuscito nel suo
intento e ha finito per chiamare lui stesso il 118. I soccorritori si sono
trovati di fronte una scena raccapricciante: sangue ovunque, la donna sgozzata,
la cagnolina morta ai piedi del letto. Il Sartori ora è in ospedale, piantonato
dai carabinieri di Imperia. Il parroco del paese, don Giovanni Verghiel, li
ricorda come persone perbene, miti e gentili: «Ieri erano seduti in chiesa, mi
sembravano tranquilli, tra l’altro erano molto religiosi».
•
Domenica pomeriggio, nel parcheggio di un
McDonald’s alla periferia di Chicago, due giovani usciti da un’Audi grigia
hanno cominciato a sparare contro un’altra macchina con due pistole di calibro
diverso. Dei quarantanove proiettili esplosi, sei hanno colpito Jaslyn Adams, 7
anni, nera, le treccine annodate sulla testa, e il vestitino bianco con i
ricami a fiori. La bambina è morta sul colpo, mentre aspettava hamburger e
patatine. Il padre, Jontae Adams, vero obiettivo dell’agguato, è stato
raggiunto da un proiettile alla schiena, è sopravvissuto, ma in fin di vita.
«La polizia sospetta che si sia trattato di un regolamento di conti tra le
bande che controllano gli affari illeciti nel quartiere. Ad Humboldt Park si
vive un equilibrio precario, tra le tensioni razziali che dividono i bianchi
dalla minoranza etnica portoricana» [Pompetti, Mess].
•
Sempre domenica, ad Austin, nel Texas, «un
ex poliziotto di 49 anni, in libertà provvisoria e in attesa di un processo per
violenza sessuale contro minori, è entrato in un appartamento e ha ucciso tre
adulti, due donne e un uomo, per motivi ancora sconosciuti» [ibid].
Amori
Incidenti
Domenica alle 21 una Tesla Model S ha
preso male una curva, forse per l’eccessiva velocità, e si è schiantata contro
un albero a Spring, cittadina vicino Houston, in Texas. I due uomini a bordo,
di 59 e 69 anni, sono morti nell’incendio che si è scatenato dopo l’impatto.
Nessuno dei due era seduto al posto di guida al momento dell’incidente. È
probabile che la vettura viaggiasse con l’Autopilot, il pilota automatico di
Tesla che sfrutta sensori e intelligenza artificiale.
•
Giacomo Curti, allevatore di 71 anni,
stava richiamando il bestiame nella sua azienda agricola nella frazione di
Casale dei Molini, a Trinità, in provincia di Cuneo, quando un toro l’ha
caricato colpendolo al torace e alla testa e sbattendolo a terra. Morto sul
colpo, nonostante l’intervento del figlio, ferito a una gamba.
Pulci di notte
di Stefano
Lorenzetto
Nella sua rubrica del lunedì sul Fatto
Quotidiano, Veronica Gentili parla «del Carroccio, diventato quasi
ontologicamente sia di lotta che di governo». Forse la signora non sa che
l’ontologia è quella parte della filosofia che studia le modalità dell’essere
in sé, indipendentemente dalle sue determinazioni particolari o fenomeniche. Se
dunque il Carroccio è ciò che è ontologicamente, cioè fin dalle origini, come
fa a diventarlo? Sarebbe come dire che qualcuno contrae una malattia genetica.
Un non senso.
•
Titolo dal sito della Stampa:
«Ragazzino positivo alla cresima, subito una ventina in quarantena». Scoperta
una nuova variante del coronavirus: è un sacramento.
•
Secondo Raffaella Troili, che lo scrive
sul Messaggero, Giovanna Boda, la dirigente del Miur che ha tentato
il suicidio dopo aver appreso d’essere indagata per corruzione, «era un trade d’union
molto stimato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella». La
dichiarazione, virgolettata, è attribuita all’ex ministro dell’Istruzione,
Lorenzo Fioramonti, per cui resta il dubbio: Troili si sarà limitata a fare da
trait d’union o ci avrà messo del suo?
•
Titolo dal Corriere della Sera:
«L’ultimo addio a Filippo (secondo i suoi desideri)». Chissà com’era andato il
penultimo.
•
Il Giornale dedica un servizio a Verona, a firma di Camilla
Golzi Saporiti, nel quale Dante Alighieri viene descritto come «dal 1312 al
1318 ospite di Cangrande della Scala». È invece certo che il Sommo Poeta si
rifugiò a Verona fra il 1302 e il 1304, subito dopo essere stato condannato a
morte in contumacia nella sua Firenze. La fuga è raccontata nella Divina
Commedia sotto forma di profezia dal suo avo Cacciaguida: «Lo primo
tuo refugio e ’l primo ostello / sarà la cortesia del gran Lombardo / che ’n su
la scala porta il santo uccello» (Paradiso, canto 17). Il gran Lombardo
era Bartolomeo della Scala (morto il 7 o l’8 marzo 1304) e il santo uccello era
l’aquila che figurava nello stemma della signoria scaligera. Il soggiorno
presso Cangrande della Scala è successivo. Più avanti Golzi Saporiti cita
«l’osso di balena» appeso al varco della Costa, il passaggio fra piazza delle
Erbe e piazza dei Signori: «Cadrà quando qualcuno che non ha mai mentito ci
passerà sotto». Non sa di che parla: quello che cadrà sulla testa del primo
uomo sincero è il mappamondo di pietra sorretto dalla mano di Girolamo
Fracastoro, il medico letterato che nella prima metà del Cinquecento scoprì
l’agente patogeno del «morbo gallico», meglio noto come sifilide. La statua
dello scienziato veronese sovrasta tutt’altro arco della piazza dei Signori.
Infine la giornalista suggerisce ai suoi lettori di soggiornare al «Byblos Art
Hotel Villa Amistà, una notte per due persone, colazione inclusa, da 240 euro»,
e questa pare, chissà perché, l’informazione in assoluto più esatta. Peccato
che l’albergo disti più di 10 chilometri dal centro storico.
•
Titolone in prima pagina
sull’inserto Atlante dell’Osservatore Romano: «Gli
Inuit difendono le risorse dell’Artico», con la maiuscola. Titolo in seconda
pagina: «Groenlandia, la svolta ambientalista impressa dagli inuit», con la
minuscola. Dim-inuit dal recto al verso.
•
«Ma è soprattutto sull’Europa che i
sovranisti stanno abbracciando Draghi, per il modo in cui ha avvertito
Bruxelles a cambiare registro», scrive Francesco Verderami
sul Corriere della Sera. Preposizione impropria. Avvertire,
nel senso di rendere consapevole qualcuno di una circostanza a lui ignota,
richiede di, non a; nel senso di avvisare, ammonire,
consigliare, richiede di seguito da verbo all’infinito oppure
da che. Quindi: «Ha avvertito Bruxelles di cambiare
registro» oppure «Ha avvertito Bruxelles che deve cambiare
registro». Altrimenti occorreva scegliere un altro verbo: «Ha esortato
Bruxelles a cambiare registro».
•
Titolo dalla Verità: «Il Covid
ha ucciso pure l’Unione europea. E chi ne è uscito è già fuori dall’incubo».
Chi è uscito è fuori. Concetto rivoluzionario. Eravamo tutti convinti che chi
esce restasse dentro.
•
«Una di quelle cosiddette rivoluzioni
fiscali rimaste però sottotraccia e di cui poi si sono perse le tracce», scrive
Patrizia De Rubertis sul Fatto Quotidiano. Come si faranno a
vedere, e quindi a perdere, le tracce sottotraccia, se quest’ultimo sostantivo
significa «nascosto, sotterraneo»?
•
Titolo dal Corriere della Sera:
«A Chicago il video di Adam, 13 anni, ucciso dalla polizia con le mani alzate».
Quindi i poliziotti tenevano le mani levate verso il cielo mentre sparavano.
Allora come avranno fatto ad ammazzarlo?
•
«Senzani, brigatista-dantista», scrive in
prima pagina Il Fatto Quotidiano, annunciando un’intervista con
l’ex brigatista rosso. Peccato che all’interno l’intervistato sia Enrico Fenzi,
già componente della colonna genovese dell’organizzazione terroristica fondata
da Renato Curcio. Una cosa in comune, oltre al deplorevole passato, i due
comunque ce l’hanno: i baffi.
•
Didascalia dalla Repubblica:
«L’associazione “Pane quotidiano”, a Milano, prepara il cibo da distribuire a
chi lo richiede». Ché distribuirlo a chi non lo richiede vorrebbe dire tirarlo
dietro ai passanti per strada.
SL
C’era una volta
Dieci anni fa
Giovedì 21 aprile 2011. Marchionne va alla
conquista di Chrisler. Quindici giorni fa aveva annunciato che Fiat sarebbe
«salita al 30%», oggi ha detto di esser pronto a comprare un altro 16%. A fine
giugno il Lingotto dovrebbe essere al 46% della casa automobilistica americana.
•
Massimo Ciancimino, il figlio di Vito
Ciancimino, ex sindaco mafioso di Palermo, è stato fermato nei pressi di Parma
su ordine della Procura di Palermo con l’accusa di «calunnia pluriaggravata»
nei confronti dell’ex capo della polizia, Gianni De Gennaro. Ciancimino junior,
supertestimone della presunta trattativa intercorsa tra lo Stato e la mafia,
sarebbe anche accusato di truffa pluriaggravata perché i «pizzini» che accusano
De Gennaro secondo la polizia scientifica sono falsi. Ciancimino è stato
fermato sull’Autosole, a Fidenza. Il provvedimento ha carattere di urgenza «per
pericolo di fuga»: Ciancimino si stava recando a Saint-Tropez per le festività
pasquali, «anche se sarebbe tornato lunedì»
Venti anni fa
Sabato 21 aprile 2001. Silvia Baraldini,
l’attivista italiana condannata negli Stati Uniti per associazione sovversiva,
esce per 5 mesi dal carcere. Il tribunale di sorveglianza le ha dato i
domiciliari dato che deve curarsi da un cancro. Polemiche.
Venticinque anni fa
Domenica 21 aprile 1996. Alle elezioni, da
cui esce vincitore Prodi, il Prc raggiunge il suo massimo storico, l’8,6% alla
Camera e il 7,5 al Senato. L’Ulivo (alleanza di centro-sinistra) ottiene la
maggioranza assoluta al Senato, ma non alla Camera. Per formare il governo è
dunque necessario l’appoggio di Rifondazione Comunista.
Alleanza Nazionale non supera Forza
Italia, la Lega guadagna, ma Bossi si dice deluso. Prodi offre al Polo la
presidenza di una delle due Camere.
•
Scarcerato dai giudici del tribunale di
Venezia Felice Maniero, condannato a 33 anni di carcere per associazione
mafiosa e per aver commesso otto omicidi. Secondo i giudici non c’è pericolo di
fuga, e in carcere Maniero rischierebbe la vita avendo fatto arrestare con il
suo pentimento altri mafiosi.
•
Gigi Pistilli, attore di teatro e di
cinema, si è ucciso nella sua casa milanese. Ha lasciato un biglietto: «Scusa
Milva, la notizia di oggi sul giornale è un’infamia». Doveva recitare alle 16,
al Teatro Nazionale. E invece dal palco è arrivato l’annuncio: «Lo spettacolo
non andrà in scena per il decesso dell’attore Luigi Pistilli». Il cartellone
rosso, fuori dal teatro annunciava: «Milva e Gigi Pistilli in La Tosca ovvero
Prima dell’alba». Milva e Pistilli erano assieme nello spettacolo. Assieme
anche nella vita: fino a qualche tempo fa, quando lei aveva deciso di
interrompere la relazione, secondo alcuni amici della coppia; ancora adesso,
secondo altri. L’attore è stato trovato impiccato in un armadio della sua
camera da letto. Su un mobile, il biglietto indirizzato a Milva.
«Nato a Grosseto nel 1929, Pistilli
cominciò la carriera d’attore nel 1955, al Piccolo di Milano. In cinque anni
trascorsi sul palcoscenico di via Rovello, guidato da Giorgio Strehler,
interpretò in ruoli secondari Brecht, Zavattini, Dùrrenmatt e soprattutto
partecipò all’ormai mitica edizione del Nost Milan di
Bertolazzi. Dovette aspettare il 1962 per ottenere una parte da protagonista.
Avvenne allo Stabile di Bologna con il Brecht di Tamburi nella notte:
una parentesi felice prima di tornare nella compagnia del Piccolo, con la quale
avrebbe continuato un lavoro intenso non solo sull’immancabile Brecht (Santa
Giovanna dei macelli), ma anche su autori a noi più vicini. Interpretò per
esempio, nel 1970, I mafiosi di Leonardo Sciascia e,
soprattutto, Lulu di Wedekind con la regia di Patrice Chéreau,
spettacolo che sarebbe poi passato in televisione. Fu con l’insieme di queste
prove che Pistilli maturò la sua fisionomia artistica e rivelò quella duttilità
che sarebbe stata la forza del suo mestiere. A ripercorrere l’elenco degli
spettacoli ai quali prese parte, si ha l’impressione che nulla gli fosse
impossibile» [Sta].
Trenta anni fa
Domenica 21 aprile 1991. Scontro tra Cgil
e Confindustria sulla riduzione dei minimi salariali nel Sud per rilanciare
l’occupazione. Cisl e Uil si dicono invece disposte a trattare.
•
In Germania il cancelliere Kohl perde in
Renania-Palatinato, il suo land oramai conquistato dalla Spd. Era da 44 anni
che qui la Cdu era al potere.
Quaranta anni fa
Martedì 21 aprile 1981. Ancora una
giornata di sangue in Libano. A Beirut le artiglierie hanno tuonato tutto il
giorno, malgrado un «cessate il fuoco» ordinato dal presidente Sarkis e dal
premier Wazzan. I morti sarebbero 21, tra i quali tre soldati feriti che erano
su un’ambulanza centrata da una cannonata. L’aeroporto, colpito da alcuni
proiettili israeliani, è stato chiuso al traffico; tre apparecchi, uno dei
quali a luci spente, sono ugualmente partiti, carichi di fuggiaschi. Sulla capitale
cade una bomba al minuto [Sta].
•
«Xiao Wang (lei) e Yan Tieshan (lui) si
amavano teneramente. Ma il padre di lei, un funzionario del partito e
dell’amministrazione dello Stato, non era d’accordo. Come condizione per
concedere la mano della figlia, egli aveva chiesto che Yan le comperasse nove
abiti di lana, un orologio da polso, una bicicletta e una macchina per cucire,
che la facesse trasferire dalla fabbrica in periferia, dove entrambi
lavoravano, a una in centro e che regalasse a lui (il suocero) 600 yuan (poco
più di 360 mila lire)». Così il povero operaio Yan, che non era in grado di
soddisfare nemmeno una delle richieste del futuro suocero, si è suicidato.
Sessanta anni fa
Venerdì 21 aprile 1961. «Il presidente
Kennedy si è rifiutato, nella sua odierna conferenza-stampa, di fare nuove
dichiarazioni su Cuba. Il Capo della Casa Bianca non ha risposto a nessuna
delle domande che gli sono state rivolte in merito ai rifornimenti di armi e
munizioni alle forze d’invasione e tanto meno alla tattica seguita durante gli
sbarchi nell’isola. Ha soltanto detto che il governo di Washington si sta
consultando con quelli delle repubbliche americane circa l’atteggiamento da
tenere in futuro nei confronti del regime di Fidel Castro. Gli altri punti
toccati dal Presidente nella sua conferenza-stampa riguardavano sostanzialmente
il Laos [“spera nei negoziati”], i rapporti con la Russia [“gli Stati Uniti
sono sempre disposti a trattare”] e la gara spaziale [“sarebbe stolto da parte
degli Stati Uniti tentare, con i mezzi attualmente a disposizione, di competere
con l’Unione Sovietica”]» [Sta].
Settanta anni fa
Sabato 21 aprile 1951. «Sfibrato dal
massacrante omaggio dei newyorkesi, il generale Mac Arthur si è chiuso nel suo
appartamento del Waldorf Astoria - che è quello normalmente occupato dal
Presidente - deciso a riposare e a prepararsi alle nuove e più serie fasi della
battaglia con l’Amministrazione. Da parte sua il presidente Truman, fischiato
ieri dalla folla all’inaugurazione della stagione di baseball, è salpato con
pochi intimi sullo yacht Williamsburg per una crociera di due giorni. Ma,
impersonandosi in un famoso giornalista, il diavolo sconvolse i piani di riposo
dei due principali attori, degli spettatori e naturalmente degli stremati
giornalisti. Antonio Leviero sino a poco tempo fa capo corrispondente del New
York Times alla Casa Bianca, ha pubblicato sul suo giornale, e coll’autorità di
fonti documentate, un resoconto autentico di quel che Truman e Mac Arthur si
dissero e decisero all’atollo di Wake, a metà ottobre».
Il rapporto rimette in discussioni il
prestigio di Mac Arthur.
Ottanta anni fa
Lunedì 21 aprile 1941. Grecia. La
divisione corazzata SS Adolf Hitler occupa Giànnina, alle spalle dello
schieramento greco contro gli italiani.
•
A Làrisa, presso il comando della 12a
armata tedesca (von List), i plenipotenziari greci firmano la capitolazione.
Sedici divisioni depongono le armi. La notizia riempie di sdegno Mussolini. Per
ordine di Hitler, la cerimonia verrà ripetuta, con l’intervento di un
rappresentante italiano, due giorni dopo in una villa nei pressi di Salonicco.
•
Africa settentrionale. Forze navali
inglesi provenienti da Malta e da Alessandria d’Egitto bombardano il porto di
Bengasi.
Novanta anni fa
Martedì 21 aprile 1931. Il re Alfonso XIII
di Spagna sbarca a Dover, prima tappa del suo esilio.
Cento anni fa
Giovedì 21 aprile 1921. A Pavia il
ventiduenne Ferruccio Ghinaglia, studente di medicina e segretario provinciale
del Pci, nonché comandante cittadino degli Arditi del popolo, muore in un
agguato tesogli da quattro squadristi [Franzinelli].
•
Danneggiate nel bolognese le Camere del
lavoro di Granarolo e di Camugnano e il circolo di Riola. Distrutta la Camera
del lavoro e occupato il municipio di Mestre (Ve). Incendiato il circolo
socialista di San Damiano al Colle (Pv) e ucciso un difensore [Franzinelli].
Centodieci anni fa
Venerdì 21 aprile 1911. A Roma si inaugura
la Mostra delle regioni italiane. «Alle ore otto di stamane il cannone
dall’alto del Gianicolo ha salutato con ripetuti colpi il Natale di Roma.
Subito dopo dalla Torre del Campidoglio, tutta adorna di artistici arazzi,
suonarono le grandi campane a festa. Fino dalle prime ore del mattino
l’animazione era già viva per le vie di Roma. I trams uscivano dal loro
deposito pavesati con bandierine. Anche sulle carrozzelle sventolavano le
bandierine dai colori nazionali e municipali. Tutti gli edifici pubblici e
moltissimi privati hanno esposto la bandiera nazionale. Alle ore sette una
grande folla si dirige verso Piazza d’Armi. Sono cortei di associazioni, di
ricreatori, gruppi di scolaresche che procedono verso Piazza d’Armi con la
musica […] Roma è avvolta dal suo splendido sole primaverile, appena velato da
qualche leggera nuvola che passa sul cielo azzurro purissimo. La folla si
addensa lungo il percorso, segnato dalla caratteristica arena gialla e festante
di gonfaloni e bandiere, per cui dovrà passare il corteo reale».
La Piazza d’Armi era un vasto quadrilatero
in pianura delimitato dagli attuali Viali Carso, Angelico, delle Milizie e
parte del Lungotevere delle Armi
Centoventi anni fa
Domenica 21 aprile 1901. È inaugurata a
Roma, a palazzo Giustiniani, la nuova sede del Grande Oriente Massonico. Sono
invitati anche la stampa e i non iniziati. Il Gran Maestro Ernesto Nathan fa
una conferenza apologetica sulla Massoneria e sui suoi fini.
•
A Civitavecchia sciopero del personale di
bordo dei piroscafi mercantili: ma qui gli scioperanti sono dichiarati
disertori e denunziati all’autorità giudiziaria.
•
Ad Algeri, tumulti sanguinosi provocati
dal sindaco antisemita Max Régis.
•
A Sofia si aduna il Congresso Macedonico.
Centoquaranta anni fa
Venerdì 21 aprile 1881. A Milano, nella
sede della Società per l’Esplorazione dell’Africa, è conferita la medaglia
d’oro all’esploratore Gustavo Bianchi. Sono presenti molte autorità
(Comandini).
Centocinquanta anni fa
Sabato 21 aprile 1871. A Roma, festosa
celebrazione del Natale di Roma: la città è tutta imbandierata. La Società
editrice Romana per il fausto anniversario invia al Re un magnifico Album
contenente 12 grandi litografie eseguite da valenti artisti (Comandini).
Centosessanta anni fa
Domenica 21 aprile 1861. «Generale, fui
vostro amico, quando l’esserlo era biasimato. Ma voi non siete il Garibaldi che
amai. Non sono più vostro amico, passo nelle fila degli avversari vostri». Così
il generale Enrico Cialdini scrive domenica 21 aprile 1861 a Giuseppe
Garibaldi. «Schiettamente - dice - applaudii i trionfi vostri». Ma lo
sprezzante tono di Garibaldi alla Camera lo ha disgustato: «Voi osate mettervi
al livello del Re, parlandone coll’affettata familiarità d’un camerata. Voi
intendete collocarvi al disopra degli usi, presentandovi alla Camera in un
costume stranissimo (il poncho), al disopra del governo, dicendone traditori i
ministri perché a voi non devoti; al disopra del Parlamento, colmando di
vituperi i deputati che non pensano a modo vostro». «Ebbene - prosegue Cialdini
- vi sono uomini non disposti a sopportare tutto ciò e io sono con loro. Nemico
di ogni tirannia, nera o rossa che sia, combatterò anche la vostra. Mi sono
noti gli ordini dati da voi per riceverci negli Abruzzi a fucilate. [...]
Generale, voi compieste una grande e meravigliosa impresa. Avete ragione di
menarne vanto, ma avete torto di esagerarne i veri risultati. Voi eravate sul
Volturno in pessime condizioni, quando arrivammo. Capua, Gaeta, Messina e
Civitella, non caddero per opera vostra, e 56 mila borbonici furono battuti da
noi, non da voi» [Lupo, Sta].
•
«Berlino. Mi sono alzato alle 5. Per tutto
il viaggio sano e allegro. Un poeta vis-à-vis, poi un proprietario
mecklemburghese con bagagli e un anello, terzo un renano sciatto. Bocca. La
gioventù non è tutta rose. Auerbach! Un uomo gradevolissimo. Ein Licht
mir aufgegangen. I suoi racconti sul giurato, sulla prima impressione della
natura Versöhnungs Abend, su Klauser, il pastore del cristianesimo.
Come lo spirito dell’umanità, al di sopra del quale non c’è nulla. Legge versi
meravigliosamente. A proposito della musica come pflichtloser Genuss.
A suo parere, una svolta verso la corruzione. Ha quarantanove anni, è franco,
giovane, fiducioso. Non un poeta della negazione» [dai diari di Lev Tolstoj].
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