OGGI APPELLO IL DESTINO DI EMILIO LAVORETANO PER IL DELITTO DI KATIA TONDI.
CONDANNATO
A 27 ANNI SPERA NELLA RIFORMA DELLA SENTENZA
L’Avvocatessa
Natalina Mastellone primo difensore è fiduciosa. Il dubbio della
“incompatibilità” sul Presidente della Corte di Assise di Appello
(Nostra intervista esclusiva)
ALTO TRADIMENTO
Poche parole per raccontare
questo episodio che io definisco “Alto Tradimento”. Ho vissuto tutta la vicenda
del delitto di Katia Tondi. L’unico tassello che manca alla mia memoria è il
volto dell’assassino…”nel momento in cui strangola la povera Katia”… Per il
resto ho seguito le indagini. Ho sentito le deposizioni dei periti e dei
consulenti. Intervistato i testimoni. Ho seguito le trasmissioni tv: da “Chi
l’ha visto?” a “La Vita in Diretta”. Mi sono confrontato con i colleghi: La
Mura, Locatelli, Salvati, Nettuno che hanno seguito – come me – per le loro
testaste tutte le fasi del processo in Corte di Assise. Udienze lunghe, snervanti,
a volte noiose, a volte con improvvisi colpi di scena eclatanti. Ho ascoltato
la requisitoria della pubblica accusa del piemme Musto (calorosa, documentata,
appassionante). Alle suppliche degli avvocati della privata accusa. Ho vissuto
(e sofferto) i palpiti esuberanti e l’impegno profuso dall’accorata difesa dell’avvocatessa
Mastellone. Ero presente ed ho colto la drammaticità del momento allorquando il
presidente Napoletano ha letto il verdetto di condanna. Ho riportato l’arresto
di Emilio Lavoretano, scrivendo in quella occasione che “lui non era il
carnefice della moglie”. Sono stato, insomma, innocentista della prima ora,
anche perché le argomentazioni del criminologo Carmelo Lavorino mi avevano
convinto. Oggi, settembre 2020, apprendo che la Suprema Corte ha rigettato
perché “improponibile” o “inammissibile” il ricorso presentato contro l’arresto
del Lavoretano.
Apprendo anche che lui ha
nominato un nuovo avvocato revocando chi lo aveva difeso con tanto amore… “quasi materno”. Apprendo che l’appello vedrà sullo scranno
difensivo un altro personaggio. Questo – per me – è un atto di “Alto
Tradimento”. Forse Emilio nel carcere si è fatto convincere che anche chi è
colpevole può essere assolto? Forse lui
non sa che non dipende dal difensore (spesso un paglietta che gode prestigio
tra i detenuti) bensì dal giudice il ribaltamento della sentenza! Forse lui non
sa che la “giustizia è un’opinione” (come ha più volte affermato Giuseppe
Garofalo… ”uno che di processi se ne intende”)… forse Emilio non sa (i compagni
di cella non glielo hanno detto?) che si
può essere condannati o assolti con le stesse prove? Dipende dal convincimento
del magistrato e non dalla bravura dell’avvocato che molti magistrati considerano addirittura “un fastidio” per il
processo.
Lui ha sbagliato strategia.
Doveva confessare e scegliere il rito dello sconto del terzo della pena. Da incensurato
avrebbe scontato 5/6 anni di carcere. Considerato che si possono ottenere i
benefici dopo aver scontato un terzo della pena. Parolise docet!
(Brano tratto dal libro
“Vittime, assassini, processi”, di Ferdinando Terlizzi)
Il delitto di Katia
Tondi.
SECONDO LA CORTE DI ASSISE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE LA TELEFONATA FU UNA MESSINSCENA.
O.
\ Pronto?
L.
\ E, buonasera, un’ambulanza subito –
piange - al Parco Laurus, a San Tammaro
O.
\ Da quale città mi chiama?
L.
\ San Tammaro, San Tammaro
O.
\ San Tammaro, vicino Ca... vicino Santa Maria?
L.
\ Sì; venite... sì, sì
O.
\ E che è successo?
L.
\ Non lo so, ora sono entrato, c’è mia
moglie a terra – piange -...
O.
\ E in che via state?
L.
\ Al Parco Laurus, al Parco Laurus, a San
Tammaro, Parco
O.
\ Parco Laurus, vicino... in che via è?
L.
\ Strada Provinciale per Curti
O.
\ Strada Provinciale per Curti... mi dice il civico?
L.
\ Non lo so, non lo so civico, non lo so;
per piacere, venite qua, per piacere – piange –
O.
\ Ma respira?
L.
\ Ma non lo so, sta a terra, è nera,
nera, non lo so, venite, per piacere
O.
\ Okay, dai... passatemi qualche altra persona, dai... sta arrivando
l’ambulanza, fra poco vi richiamo io, fatelo per quella là…
L.
\ Fate presto, fate presto…
-
Durante vari impulsi relativi al segnale di attesa:-
D.
\ (Probabilmente parlando con il suo telefono: ...e Katia sta a terra, Emilio
ha chiamato il 113 e l’autoambulanza... eh)... Poi:…
L.
\ Pronto? Pronto?
O.
\ Sì, dica
L.
\ (Piange), pronto? Buonasera,
(piange), potete venire un poco al Parco
Laurus a San Tamnmaro, sta, (piange), sta
mia moglie a terra, (piange)...
O.
\ Non ho capito niente
L. \ (Piange), fate venire a San Tammaro, Parco Laurus, San Tammaro, Strada
Provinciale per Curti, (piange)
O.
\ Che è successo?
L.
\ (Piange), e non lo so, sta mia moglie a
terra, (piange), venite qua, per
piacere...
O.
\ Un’ambulanza? Perché che è successo che volete l’ambulanza?
L.
\ L’ho chiamata già l’ambulanza, l’ho
chiamata, (piange), sta mia moglie a
terra, e poi non lo so, venite...
O.
\ L’ha trovata a terra, dentro casa?
L.
\ Sta dentro casa, sta tutta n’,
(piange), sta tutta nera, (piange)...
O.
\ Non ho capito, scusatemi, ma...
L.
\ (Piange), sta tutto, sta tutto fuori
posto, sta, (piange), tutto fuori
posto, sono venuti a rubare, sta mia moglie a terra, (piange)...
O.
\ Che sono venuti a “pigliare”? Ma c’è sangue, c’è qualcosa?
L.
\ Non lo so, sta mia moglie a terra, non
lo so, stiamo io e la vicina di casa, non lo so, venite, per piacere
O.
\ Datemi l’indirizzo, scusatemi
L.
\ Parco Laurus, Parco Laurus...
O. \ Parco?
L.
\ Laurus, San Tammaro
O.
\ Laurus?
L.
\ Laurus, Laurus
O.
\ Che via lì a San Tammaro?
L.
\ Parco Laurus, Strada Provinciale per
Curti...
-
A questo punto si percepisce il lamento di un bimbo; poi:-
L.
\ (Rivolto ad altri: piccolino, vieni)
O.
\ Ma non si muove tua moglie? Non è, non è cosciente, niente?
L.
\ Sta tutta nera, sta, tutta nera,
(piange), sta tutta “lividita”,
(piange), non lo so, secondo me, sono
venuti i ladri, (piange), venite,
dai…
O.
\ Non respira?
L.
\ No, (piange), (rivolto ad altri: Rosa’, non respira, no? - D. \ Mi pare
di no, adesso guardo)
O.
\ Non si capisce... non respira, non si muove?
L.
\ No, sta a terra, non respira,
(piange), non respira, (piange)
O.
\ Come vi chiamate, voi come vi chiamate?
L.
\ Lavoretano, Lavoretano
O.
\ Napoletano?
L.
\ Lavoretano, con la elle, Lavoretano
O.
\ Sì, le mando subito la pattuglia, eh, la mando subito da te
L.
\ Arrivederci, arrivederci, arrivederci,
(piange).
(*)
Relazione di perizia fonica trascrittiva nel procedimento penale a carico di
Lavoretano Emilio n.3/16 R.G.
Trascrizione conversazioni telefoniche: “effettuate dal Lavoretano al
113 e al 118” - il perito: ing. Roberto Porto - O. = OPERATORE L. = “LAVORETANO EMILIO” -
Assistere
al processo, ascoltare questa telefonata, così drammatica, pensare per un
attimo ai momenti vissuti dal Lavoretano e poi riflettere e ragionare, come
hanno fatto i giudici popolari e quelli togati e farsi un’idea “che è stato tutto premeditato”, che “è stata tutta una farsa”, mi è stato
difficile…per non dire impossibile. Mi
sono chiesto: “Come può un uomo ingannare
col pianto (dirotto), recitare la parte del marito affranto, del padre in pena, dopo aver ucciso la
moglie”? Delle due, l’una: o il Lavoretano è un grande attore drammatico
(senza aver fatto l’accademia) e la Corte di Assise ha fatto bene a
condannarlo, oppure la stessa ha preso un abbaglio e il caso si sgonfierà in
appello.
Io
penso che il difensore di Lavoretano, la Natalina Mastellone avrebbe
consigliato al suo assistito una linea difensiva diversa (se avesse creduto
nella colpevolezza del giovane) come un processo con il rito abbreviato o un
patteggiamento. Non averlo fatto, significa per me, percorrere senza remore la
via dell’innocenza. Anche se in forza della nostra carta costituzionale Emilio
Lavoretano è innocente fino al terzo giudizio. Presunzione di innocenza, però,
che nessuno tiene in considerazione. Né inquirenti né investigatori né
giudicanti né opinione pubblica (senza escludere i mezzi di informazione: radio,
tv, giornali) che lo hanno massacrato e
condannato dal primo momento. In particolare la trasmissione “Quarto
Grado”, con un linciaggio calunnioso e falso, barattando il destino di un uomo,
annullando la personalità di un individuo, per raggiungere una audience di
casalinghe di Voghera. Ma il colmo è stato raggiunto allorquando, all’indomani
della sentenza di primo grado, la tv che fa capo al puttaniere Silvio
Berlusconi, nella edizione del 20 dicembre 2019 - mentre scorrevano le immagini
del processo - ha mandato in onda questo
titolo (in sottopancia) “MACCHE’ LADRO E’ STATO IL MARITO AD UCCIDERE”…
(Brano
tratto dal libro “Vittime, assassini, processi”, di Ferdinando Terlizzi)
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