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Diritti umani, crimini oltre
confine, come si gestiscono e quali sono le relazioni fra i vari paesi dinanzi
a reati che inorridiscono al di là dell'appartenenza geografica; quali sono le
difficoltà gestionali ed organizzative e quali le differenze fra crimini
internazionali e transnazionali.
A
coordinare e moderare l'evento sarà l’Avv. Tiziana Barrella,
Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Giuridico Italiano.
Diritti umani, crimini oltre confine, come si gestiscono e quali sono le
relazioni fra i vari paesi dinanzi a reati che inorridiscono al di
là dell'appartenenza geografica; quali sono le difficoltà gestionali ed
organizzative e quali le differenze fra crimini internazionali e
transnazionali. Tutto questo in un evento unico che vede riuniti, intorno ad un
vero e proprio "salotto virtuale", importanti professionisti
provenienti da varie parti del mondo. Sono in Italia infatti James
Cavallaro, docente di diritto penale presso l'Università di Yale; Alessia
J.Magliacane, docente di politica criminale presso la Sorbonne di
Parigi;Jania Saldanha, docente di diritto penale internazionale presso
l'Università federale di Rio Grande do Sul; Francesco Rubino docente
di Bioetica e Teoria del diritto all'Università Federale di Salvador de Bahia.A
coordinare e moderare l'evento sarà Tiziana Barrella, Responsabile
Scientifico dell'Osservatorio Giuridico Italiano.
L'evento si terrà online il giorno 21.07.21 e l'obiettivo è quello di
informare, ridurre i pregiudizi, tutelare i diritti umani e far in modo che
essi siano sempre la finalità di ogni paese.
Molto spesso l'idea del transnazionale ci riporta alla grande criminalità e
alle organizzazioni che, in vari modi, riescono a condizionare e inquinare le
politiche e le economie, infiltrando le istituzioni e i soggetti
rappresentativi e associativi. In effetti, se questo aspetto è indubbiamente
suggestivo e importante, rischia tuttavia di appiattire il dibattito su
una dimensione formale (l'aspetto internazionale del crimine) o su una
specifica caratteristica organizzativa (l'aspetto dell'associazione criminale),
e di mettere invece in secondo piano una serie di implicazioni politiche ed
economiche, sociali e culturali, giuridiche e simboliche, che rivelano quanto
le strutture della società globale siano complesse, articolate e spesso
finanche contraddittorie e disfunzionali.
Emerge dunque chiaramente che un crimine transnazionale, al di là dei suoi
aspetti formali (spesso codificati in decine di convenzioni internazionali), è
soprattutto profondamente legato a una costante e ripetuta violazione dei
diritti umani. E' paradossale, ma purtroppo così evidente e drammatico,
che il motivo per cui un crimine transnazionale è intrecciato alla violazione
dei diritti umani è proprio che la sua natura scavalca le protezioni che i
singoli stati hanno pensato e travolge le garanzie nazionali e costituzionali,
arrivando a violare la struttura delle relazioni umane e finanche la stessa natura
umana in sé.
In questo contesto, da un lato sfilacciato e disorganizzato, e dall'altro
tenace e resiliente, la lotta per i diritti diventa immediatamente lotta per la
giustizia, lotta per l'umanità, lotta per il Pianeta. Con l'ambizione dunque,
che è anche una necessità, di organizzare le attività di ricerca, di
formazione, di denuncia e di contrasto, in maniera altamente professionale,
specializzata, intransigente sul piano culturale e scientifico, efficace sul
piano della proposta pratica, innovativa sul piano della proposta teorica,
ricca e complessa sul piano della prova e del processo.I casi sono tanti,
purtroppo, e diffusi nel mondo e questo è uno stimolo importante, per
fare di più e fare meglio, migliorare la pratica e rendere più ricca la teoria!
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