di Davide
Giancristofaro Alberti
Il Corriere della Sera ha provato ad intervistare Doretta Graneris, la Belva di Vercelli che negli anni ’70 uccise mamma, papà, fratellino, nonni materni e il cane
Doretta
Graneris ha pagato il suo conto con la
giustizia, ha cambiato vita, ed ora vive nell’anonimato. Negli anni ’70 era
stata soprannominata la Belva di Vercelli, un nome assegnatole
dopo che sterminò la sua famiglia, compreso il cane. Ha
passato venticinque anni dietro le sbarre, poi nel duemila ha ottenuto la
libertà condizionata decidendo in seguito di “scomparire”, lontano
da tutto e da tutti. Oggi abita a Torino, come racconta il Corriere della Sera,
e ovviamente è stata isolata dalla famiglia.
I
parenti, i pochi rimasti, appena uscì di prigione dissero che non
avrebbero voluta rivederla nei paraggi e che la stessa incarnava il demonio. Del resto la reazione non poteva essere diversa
visto che la sera del 13 novembre del 1975 Doretta Graneris (18enne), assieme al
fidanzato dell’epoca, Guido Badini (di tre anni più grande), uccise il
padre Sergio e la mamma Italia, di 45 e 41 anni, nonché i
nonni materni Romolo e Margherita (79 lui, 76 lei), quindi il
fratellino Paolo di anni 13 e anche il cane di famiglia.
DORETTA GRANERIS, LA BELVA DI VERCELLI: “GRANERIS CHI?”
Adesso Doretta Graneris ha 64
anni, vive “in segreto” in un piccolo appartamento, e sul citofono ha messo
solo le iniziali, D.G.. Anche i vicini di casa non la conoscono, e quando il
Corriere della Sera ha chiesto in giro qualche informazione si è sentito
rispondere: «Graneris chi?». Il quotidiano di via Solferino è riuscito a
rintracciarla, ma lei non ha concesso alcuna intervista «No, grazie», ha
risposto ad una prima cortese domanda, per poi ribadire con fermezza «No,
grazie». Una donna che il quotidiano descrive da “pelle e i capelli spenti,
eredità non dell’età ma della galera”, e che “fissa diritto negli occhi, non
tradisce nervosismo”. E’ rimasta in silenzio quindi Doretta Graneris, come
aveva già fatto subito dopo l’arresto, 14 ore di interrogatorio in cui
disse ben poco, e anche durante le varie udienze del processo. Prima
di congedarsi si rivolge così al collega giornalista «Ha suonato lei prima? Non
avevo sentito», per poi indietreggiare senza dare le spalle.
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